Salgono le accise sulle materie prime, cresce il prezzo in dollari del greggio e, nonostante un debole rafforzamento dell'euro rispetto alla moneta statunitense, sale di conseguenza la bolletta energetica italiana - il costo delle materie prime necessarie al fabbisogno del Paese - che segna nel 2011 il record degli ultimi dieci anni: 61,9 miliardi di euro, ben 8,9 miliardi in più (+17%) rispetto all'anno scorso.
Cresce inesorabilmente anche il gettito fiscale che quest'anno, tra accisa e Iva, sarà di 37,250 miliardi (+6,3% sul 2010) tornando così ai valori del 2008, anno di avvio della crisi economica. Grazie all'aumento dell'Iva, inoltre, in pochi mesi sono entrate nelle casse dello Stato circa 1,5 miliardi in più. In aumento anche le accise (700 milioni in più, pari al +3%).
Pasquale De Vita, presidente di Unione petrolifera, ha sottolineato inoltre come il peso della fattura energertica sul Pil sia salito al 3,9%, il più alto degli ultimi 20 anni. Cresce anche la fattura petrolifera che - a causa di un aumento dei prezzi di circa il 40% - nel 2011 è stata pari a 34,9 miliardi di euro, con un aumento di circa 6,5 miliardi rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso di tratta di una cifra record, superiore persino a quella segnata nel 2008, quando il greggio superò i 140 dollari al barile.
E per il futuro non ci si aspetta nulla di buono: secondo le previsioni la bolletta energetica continuerà a salire toccando nel 2012 i 65,3 miliardi di
euro se il petrolio continuerà a mantenersi intorno ai 110 dollari al barile. In particolare, per quanto riguarda proprio il greggio, Unione petrolifera si attende una fattura compresa tra i 33,6 e i 43,4 miliardi di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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