TROPPI TRE ANNI FUORI - Michael ha fondato la propria forza sullabnegazione per il lavoro e la capacità di catalizzare gli sforzi della squadra, dagli ingegneri ai meccanici, sulla sua monoposto. Ma la F1, in tre anni, è profondamente cambiata e la Mercedes gli darà retta ma fino ad un certo punto: sa che il suo futuro è Rosberg.
ROSBERG NON È BARRICHELLO - Rosberg è pronto a vendere lanima per giocarsi le carte. Ha già detto: «Fiero di averlo accanto, ma non sarò il numero 2. Non lo sono mai stato».
LE REGOLE SONO CAMBIATE - Era il mago delle strategie. Ha fondato il proprio dominio su di esse più che sui sorpassi. Un orologio nel ritmo gara che garantiva al team la possibilità di adottare, nelle soste, svariate tattiche che lo rispedivano in pista davanti a tutti. Problema: dal 2010 non ci saranno più i rifornimenti. Però era anche uno stakanovista dei test. Problema: ora i test sono pochi e contingentati.
NON È STATO CORTEGGIATO - Contrariamente a quel che si crede, non è tanto la Mercedes ad averlo voluto come pilota, quanto lui stesso ad essersi proposto. Laveva chiesto alla Ferrari, ma la Rossa gli aveva risposto picche, «abbiamo Alonso e Massa, nel caso ci fosse una terza vettura...» questo il senso. La Mercedes, invece, lha corteggiato solo per strapparlo a Maranello come uomo immagine, ma lui si è imposto: «Voglio tornare a correre».
HA 41 ANNI - Parla letà. Rosberg ne ha 24, Massa 28, Alonso 28, Hamilton 25. Va bene lesperienza, ma non è che gli altri siano verginelle dei motori...
RISCHIA CON ALONSO ED HAMILTON - Schumi non ha idea di che razza di belva sia Hamilton. Dallaltra belva, Fernando Alonso, - ricordiamolo - nel 2005 e 2006 le ha prese. Certo, la Rossa non era più il missile degli anni precedenti. Forse neppure lui. Forse.
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