Si tratta della prima sanzione antitrust contro il colosso mondiale Apple: la Commissione Europea ha multato l'azienda di Cupertino per una cifra maggiore a 1,8 miliardi di euro per abuso di posizione dominante nel mercato delle app di streaming musicale. Nel caso specifico si tratta di un sostanziale dominio che non avrebbe consentito agli utenti di poter scegliere alternative se non quelle indicate nell'Apple store per i dispositivi iPhone e iPad impedendo, ai propri consumatori, di essere informati su piani di abbonamento alternativi e magari più economici. Questa pratica, secondo le regole antitrust dell'Unione Europea, è illegale.
Le motivazioni dell'Ue
La Commissione Europea, nel suo Report, spiega perché la cifra comminata è così elevata. "Tale sanzione forfettaria era necessaria perchè una parte significativa del danno causato dalla violazione consiste in un danno non pecuniario, che non può essere adeguatamente contabilizzato secondo la metodologia basata sulle entrate, come stabilito negli orientamenti della Commissione sulle ammende del 2006", afferma l'esecutivo europeo.
Apple è stata anche punita con questa cifra così elevata affinché possa impedire di ripetere gli stessi errori e si possa evitare l'emulazione che potrebbero avere altre aziende commettendo la stessa violazione. La cifra maggiore a 1,8 miliardi di euro è proporzionata "alle entrate globali di Apple ed è necessario per ottenere un effetto deterrente. La Commissione ha inoltre ordinato ad Apple di eliminare le disposizioni 'anti-sterzo' e di astenersi dal ripetere l'infrazione o dall'adottare in futuro pratiche aventi oggetto o effetto equivalente". Secondo quanto si apprende, la multa da 1,8 miliardi di euro fa seguito a una lunghissima indagine avviata ben cinque anni fa.
Cosa viene vietato agli sviluppatori
La situazione attuale prevede che gli sviluppatori delle app all'interno del mondo Apple-iOS non possono informare gli utenti di alternative disponibili in Rete fuori dall'app, non possono valutare le differenze di prezzo con altre applicazioni simili e non è consentito "includere collegamenti nelle loro app che indirizzano gli utenti iOS al sito Web dello sviluppatore dell'app su cui è possibile acquistare abbonamenti alternativi", spiega la Commissione. Non è possibile nemmeno contattare uno ad uno, tramite mail, i propri utenti per poter proporre scelte diverse. "Inoltre, le disposizioni 'anti-sterzo' di Apple hanno comportato un danno non monetario sotto forma di un'esperienza utente degradata: gli utenti iOS hanno dovuto impegnarsi in una ricerca complicata prima di trovare offerte pertinenti al di fuori dell'app, oppure non si sono mai abbonati a nessuna servizio perchè non hanno trovato quello giusto da soli", aggiunge l'esecutivo europeo.
Il monopolio
Soltanto tramite Apple gli utenti iOS, in tutta Europa, possono acquistare le add dedicate con la multinazionale che "controlla ogni aspetto dell'esperienza utente iOS e stabilisce i termini e le condizioni che gli sviluppatori devono rispettare per essere presenti sull'App Store ed essere in grado di raggiungere gli utenti iOS nel See", accuse l'Ue. Dall'indagine della Commissione è emerso che Apple vieta agli sviluppatori di app di streaming musicale di informare in modo completo i propri utenti sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici che potrebbero acquistare al di fuori dell'app oltre alla mancate informazioni e istruzioni su come abbonarsi a tali offerte. "Questo è illegale e ha avuto un impatto su milioni di consumatori europei", ha spiegato Margrethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza, durante la conferenza stampa. Apple ha avuto questo modus operandi per quasi un decennio che significa che molti utenti hanno pagato "prezzi significativamente più alti per lo streaming musicale".
La replica di Apple
"Oggi la Commissione europea ha annunciato una decisione secondo cui l'App Store rappresenta un ostacolo alla concorrenza nel mercato della musica digitale. La decisione è stata presa nonostante l'incapacità della Commissione di scoprire prove credibili di danni ai consumatori e ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita", ha affermato Apple commentando la decisione dell'Antitrust Ue che ha multato la società per posizione dominante.
Le "accuse" a Spotify
Nella sua difesa, Apple accusa apertamente la società con sede a Stoccolma, Spotify, di avere la più grande app di streaming musicale al mondo "e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine". Secondo i numeri sviscerati da Cupertino, Spotify oggi avrebbe "una quota del 56% del mercato europeo dello streaming musicale - più del doppio di quella del suo concorrente più vicino - e non paga nulla ad Apple per i servizi che hanno contribuito a renderli uno dei marchi più riconoscibili al mondo". Da qui ecco che il "merito" se lo prende la stessa Apple che grazie al suo store ha dato la possibilità di crescere nel mercato internazionale.
"Spotify ha trasformato la propria azienda nel più grande business di musica digitale al mondo.
Detengono una quota di oltre il 50% del mercato europeo e su iOS, Spotify ha una quota ancora più elevata rispetto a Android. Ma questa è solo una parte del quadro, perchè il mercato europeo della musica digitale è assolutamente esploso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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