Sicuramente sarà capitato anche a voi: volete acquistare il biglietto per un viaggio in treno o in aereo ma per l’orario che avete scelto non ci sono più posti. C’è poco da fare, bisogna riprogrammare la partenza. Ma quando ci poniamo alla guida dell’auto invece pensiamo di poterci mettere in marcia all’orario preferito e non trovare traffico. Purtroppo se tutti decidiamo di partire nello stesso momento l’esito finale sarà scontato: code. In soccorso viene la tecnologia. Lo ha capito bene Autostrada del Brennero, che da anni partecipa e coordina progetti di livello europeo che mirano, in estrema sintesi, a sfruttare le potenzialità del digitale per incrementare la sicurezza e l’efficienza dell’infrastruttura.
“Se una persona degli anni ’70 viaggiasse nel tempo fino ad oggi – osserva l’Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero Diego Cattoni – resterebbe stupito guardando un’auto a guida autonoma, ma onestamente non credo resterebbe a bocca aperta guardando una strada del 2024. Il nostro obiettivo è connettere l’infrastruttura con i veicoli in modo che, quando il parco viaggiante sarà in prevalenza smart, anche l’autostrada lo sia. In questo modo potremo abbattere il tasso di incidentalità, oggi quasi esclusivamente legato al fattore umano, potremo avere spostamenti più veloci e con orari certi e potremo far viaggiare più mezzi a parità di corsie”.
Autostrada del Brennero ha un ottimo equipaggiamento di base: 255 telecamere, 196 pannelli a messaggio variabile, 25 centraline meteo e 403 colonnine Sos in comunicazione costante con il Cau, centro nevralgico di controllo, informazione e coordinamento della Società. Ma c’è di più: Autobrennero è un vero laboratorio della guida connessa. Nell’ambito del progetto europeo C-Roads Italy ha infatti sviluppato il protocollo necessario per la trasmissione dei messaggi tra infrastruttura e veicoli, dotando la tratta di una rete di Road Site Unit – oggi 68 - ossia speciali antenne wifi, capaci di trasferire i messaggi tra il centro operativo dell’infrastruttura e le auto. Il progetto ha permesso di testare diversi casi di studio, anche a livello transfrontaliero, relativi principalmente ai cantieri e ad eventi su strada e meteorologici, alcuni anche complessi come il truck platooning; altri, principalmente mobili, sono stati sperimentati in C-Roads Italy 3, che si è concluso lo scorso dicembre e altri ancora, in contesti complessi come le gallerie, verranno sviluppati nell’ambito del progetto PoDIUM.
L’obiettivo finale è quello di avere una guida sempre più connessa e cooperativa: conoscendo il numero di veicoli in marcia in un determinato tratto, la loro velocità, le reali condizioni meteo potranno essere suggerite velocità adeguate a evitare il formarsi di code e stop and go. Con evidenti vantaggi sul piano della sicurezza, delle emissioni e su quello della fluidità del traffico. Insomma, si va più piano, si arriva prima e si inquina meno.
È davvero possibile? Sì e lo ha dimostrato un altro progetto capitanato da Autostrada del Brennero, BrennerLec: è stato infatti comprovato che, attraverso una riduzione dinamica della velocità le emissioni di biossido di azoto andavano a calare del 10 per cento a bordo autostrada e la durata delle code, nelle giornate di traffico intenso, diminuiva di una o due ore. Risultati che hanno indotto i partner dell’iniziativa a insistere su questa via, dando vita a BrennerLec After-Life.
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