Essilux lancia gli occhiali per "sentire"

Stop agli apparecchi acustici con i Nuance Audio. E sarà possibile diagnosticare per tempo le malattie degenerative. Ecco perché il colosso fondato da Del Vecchio vale oltre trenta volte l'utile

L'incontro a Milano di Leonardo Del Vecchio con Mark Zuckerberg nel maggio del 2022.
L'incontro a Milano di Leonardo Del Vecchio con Mark Zuckerberg nel maggio del 2022.

Ricavi per 25,4 miliardi, utili per 3 miliardi, valore di Borsa 93 miliardi, ovvero più di trenta volte gli utili e quasi quattro volte i ricavi. Sono multipli non rari nel settore del lusso, ma nel caso di EssilorLuxottica c’è altro, molto altro. C’è l’intelligenza artificiale, c’è la telemedicina, c’è la diagnostica avanzata, c’è la prevenzione: in una parola, c’è il futuro. Quei 93 miliardi solo in parte valorizzano la vendita di occhiali; dentro c’è anche uno sviluppo che «di qui a cinque anni - commenta il ceo Francesco Milleri - potrebbe aprire opportunità di crescita che oggi nemmeno immaginiamo». E se questo pronostico ti viene fatto mentre osservi a naso in sù la campata avveniristica dell’immenso spazio-ricerca che EssiLux ha da poco inaugurato a Milano in via Tortona, capisci che quel signore in maglione scuro alla Sergio Marchionne (indossato con più eleganza) non sta sognando, sta progettando. Tant’è che aggiunge: «Nel futuro vedo un ecosistema di servizi e tecnologie costruito attorno all’eyewear e fatto di design, moda, lusso, medicale e realtà aumentata. Noi ci saremo».

È con questo spirito che a metà gennaio EssiLux ha partecipato per la prima volta al Ces di Las Vegas, la storica fiera che ogni anno presenta al mondo le ultime meraviglie dell’elettronica di consumo. L’assalto di curiosi allo stand italo-francese era una possibilità, ma nessuno ci scommetteva. Invece è accaduto: gli occhiali EssiLux sono stati indossati e apprezzati da una folla estasiata di visitatori. Il punto è che ormai gli occhiali prodotti dal gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio, non sono più semplici occhiali da vista o da sole, sia pure con montature super eleganti: sono dispositivi interconnessi, ad altissima tecnologia e sempre più basati sull'intelligenza artificiale. Un esempio è il rivoluzionario Nuance Audio, primo occhiale al mondo dotato di tecnologie acustiche altamente performanti, concepito per eliminare la barriera psicologica che tuttora frena molte persone dall’uso di pur moderni apparecchi acustici. In commercio in Nord America entro l’anno e in Europa nel 2025, «ha il potenziale - dice Milleri - per migliorare la qualità della vita di oltre 1,2 miliardi di persone». Gli occhiali che “sentono“ possono ridurre l’isolamento e stimolare l’interazione di persone con deficit uditivi, ritardando così i ben noti processi neurodegenerativi.

Per non dire dei Ray-Ban Meta, occhiali iconici con fotocamera integrata, audio open-ear e possibilità di trasmettere in live streaming e rispondere alle chiamate in vivavoce: basta semplicemente dire «Ehi Meta» per gestirne le funzioni, senza richiedere l’uso delle mani.

Del Vecchio sosteneva che EssiLux è «una visione in continua evoluzione», e Milleri, che ne ha ereditato la guida, non esita a ribadire che «il gruppo vive nello spirito del fondatore, delle sue scelte coraggiose, dell’idea che è necessario cambiare sempre». Rientrano in questa visione le cento e più acquisizioni piccole e grandi realizzate negli ultimi 10 anni, che hanno arricchito il portafoglio del colosso di Agordo che oggi dispone di marchi iconici come Ray-Ban e Oakley nell’eyewear, Varilux e Transitions nelle lenti, Sunglass Hut, LensCrafters, Salmoiraghi & Viganò e GrandVision nel retail ottico. Per non dire degli ingenti investimenti lungo tutta la filiera integrata e sulle tecnologie digitali (600 milioni nel 2023 solo alla voce innovazione), grazie alle quali dalle semplici montature il gruppo è passato a produrre materie prime, semilavorati, energia rinnovabile, packaging sostenibile, lenti, componentistica, sistemi software, strumentazione diagnostica ad alta tecnologia. Oggi EssiLux, 13mila brevetti e 710 milioni di lenti prodotte in 48 stabilimenti, rappresenta un quarto del fatturato mondiale del settore e con i suoi 200mila dipendenti distribuiti in più di 150 paesi (80mila sono anche soci) serve tutti i principali produttori oltre a curare direttamente 300mila clienti ottici indipendenti. Un unicum a livello mondiale, insomma. E un vero unicorno per chi cerca investimenti promettenti, non a caso in Piazza Affari EssiLux è la prima società per capitalizzazione.

Ma la strategia di Milleri va oltre. Quando sei leader di un mercato hai la responsabilità di consolidare la crescita e di aprire nuovi spazi, con modelli di collaborazione in grado di generare evoluzione e innovazione per tutti. Nasce probabilmente da questa considerazione l’idea di fondare prima Leonardo, una sorta di Netflix della formazione nell’ottica destinata a dipendenti e partner, e oggi la divisione Helix che con Vision(X), una piattaforma intelligente e interconnessa pensata per la gestione integrata di tutte le attività digitali in negozio che ha quale obiettivo di modernizzare il business degli ottici indipendenti. Offrirà loro una gamma completa di soluzioni innovative che vanno dalla prenotazione degli appuntamenti all’inserimento degli ordini fino alla teleoptometria, che nel prossimo futuro consentirà di prevedere per tempo gravi malattie degenerative - come per esempio il morbo di Parkinson - oggi difficili da diagnosticare all’insorgenza.

Di fronte a tali potenzialità non deve stupire se EssiLux oggi vale in Borsa 93 miliardi, che probabilmente fra qualche tempo saranno anche di più. E in questo senso non è banale l’impegno sul quale il gruppo dichiara di volersi concentrare: la salvaguardia della privacy. Il controllo del corpo, attimo per attimo, è una rassicurazione, un sollievo, un'attenzione straordinaria che cambia i tempi e l’efficacia della cura. Tutto questo però ha, come sempre accade, effetti collaterali che ricadono sulla dimensione sociale e soprattutto sui destini individuali. La sorveglianza a fin di bene apre le porte al trasferimento di informazioni, che sono denaro e allo stesso tempo violazione dell'intimità personale, ma in particolare permettono agli Stati, e a qualsiasi potere politico ed economico, di creare un sistema di controllo che l'umanità non ha mai conosciuto. Il rischio è gettare le basi per sistemi pubblici autoritari o addirittura totalitari.

Proprio per questo le multinazionali lungimiranti, come le democrazie liberali, devono sviluppare la consapevolezza dei costi invisibili dello sviluppo tecnologico. La famosa massima dei supereroi Marvel diventa ogni giorno più centrale: a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità.

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