Le trattative si erano intensificate nelle ultime settimane, adesso un accordo di massima è stato raggiunto. Swisscom, controllata al 51% dal Consiglio federale svizzero e capogruppo di Fastweb, ha concordato un valore di impresa di 8 miliardi di euro per il 100% di Vodafone Italia. Il gruppo britannico ha confermato con una nota nella mattina di ieri di essere «in trattative esclusive con Swisscom» perla cessione delle attività italiane a seguito di un «corrispettivo cash». Precisando, tuttavia, che «non c’è alcuna certezza che venga concordata una transazione». Un’espressione di forma, che lascia intendere come i colloqui siano ai dettagli. «Abbiamo avviato trattative esclusive per la vendita di Vodafone Italia a Swisscom», ha dichiarato la ceo di Vodafone, Margherita Della Valle. «Riconoscendo che il mercato italiano avrà bisogno di consolidarsi», ha proseguito la top manager italiana, «abbiamo esplorato tutte le opzioni per garantire che Vodafone Italia possa essere nella posizione migliore per il suo successo futuro. L’unione con Fastweb sarebbe l’occasione per fare proprio questo».
Quali conseguenze, quindi, sul mercato italiano delle telecomunicazioni con la fusione di Fastweb con Vodafone? In base agli ultimi dati Agcom, sul mercato mobile Vodafone aveva una quota del 27,2%. L’apporto dei 3,5 milioni di Sim di Fastweb (market share stimato intorno al 3%) dovrebbe consegnare la leadership alla nuova realtà combinata ai danni di Tim, che ha una quota del 27,9 per cento. Su questo campo, però, gli effetti positivi sul settore sarebbero limitati, non è un caso che l’ amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, facesse il tifo per un’aggregazione tra Iliad e Vodafone, che avrebbe garantito una concentrazione maggiore e più benefici sulla guerra dei prezzi. Nel campo della rete fissa a banda larga e ultralarga, invece, Vodafone-Fastweb raggiungerebbero una quota del 30,3%, appena dietro Tim a quota 38,4 per cento. E sarebbero leader sul mercato FTTH (le connessioni al 100% fibra) con una quota del 36% contro il 25,9% di Tim.
Secondo gli analisti di Intermonte, l’offerta di Swisscom «è più del 20% inferiore all’offerta presentata da Iliad alla fine di gennaio, che aveva valutato l’asset intorno a 10,45 miliardi» con un multiplo di 7,8 volte l’Ebitda (il margine operativo lordo) contro il multiplo di 6 volte l’Ebitda messo sul piatto da Swisscom. Tuttavia, la proposta di «Iliad aveva una minore componente cash di 6,6 miliardi», il che probabilmente ha reso più attraente l’offerta degli svizzeri. L’aggregazione Fastweb-Vodafone, inoltre, dovrebbe incontrare meno ostacoli a livello Antitrust, rispetto a una con Iliad.
Intanto, ieri il più grande partito elvetico, l’Unione democratica di centro, si è opposto ai piani di Swisscom.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.