Stellantis, nel 2024 l’utile è crollato del 70% a 5,5 miliardi di euro

Il dividendo è stato più che dimezzato da 1,55 a 0,68 euro, i ricavi sono scesi del 17% e il flusso di cassa industriale è negativo per 6 miliardi

Stellantis, nel 2024 l’utile è crollato del 70% a 5,5 miliardi di euro
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Nel 2024 l’utile di Stellantis è crollato del 70% a 5,5 miliardi, il dividendo è stato più che dimezzato da 1,55 a 0,68 euro, i ricavi sono scesi del 17% e il flusso di cassa industriale è negativo per 6 miliardi. I conti sono stati diffusi prima dell’apertura della Borsa che poi ha subito reagito: nelle prime battute della seduta il titolo è stato subito travolto dalle vendite con un tonfo del 4 per cento. Se in Europa le consegne sono diminuite dell’8%, con un calo del fatturato dell’11% e un utile operativo rettificato sceso del 63% (e margine giù dal 9,8 al 4,1%), il problema vero è stato il Nord America: le consegne negli Usa sono scese del 25%, mentre l’utile operativo rettificato è diminuito dell’80% da 13,3 a 2,7 miliardi e i margini si sono ridotti addirittura di 1.120 punti base, crollando dal 15,4% del 2023 al 4,2% dello scorso anno. Il dato è rilevante perché il rilancio di Stellantis si gioca proprio negli Stati Uniti, dove l’Uaw il potente sindacato dei metalmeccanici americani, è sempre sul piede di guerra e dove resta però un enorme problema fatto di accumulo di scorte e forte calo della domanda. Per non parlare della minaccia dei dazi. Non è un caso che il 22 gennaio John Elkann abbia incontrato Donald Trump assicurandogli nuovi investimenti. La casa automobilistica ha negli States circa 66.000 dipendenti e conta su 12 stabilimenti per l’assemblaggio, sei per i motori, tre per la trasmissione e sette per la lavorazione meccanica.

Le scorte dei concessionari statunitensi sono scese del 20%, raggiungendo le 304 mila unità e superando l'obiettivo di 330 mila unità, ma le conseguenze si sono fatte sentire. Quanto ai singoli marchi, il 2024 è stato un anno pesante per Maserati che ha effettuato 11.300 consegne nel 2024 nel mondo contro le 26.600 dell'anno precedente. I ricavi sono pari a 1,040 miliardi rispetto 2,335 miliardi del 2023. Si tratta di un bilancio segnato dalla gestione dell’ex ad Carlo Tavares accompagnato alla porta lo scorso dicembre. Il motivo principale della rottura tra il manager e gli azionisti, da Exor al governo francese, sarebbero proprio i deludenti risultati ottenuti in Nord America, una regione strategica per i profitti del gruppo. Il processo di selezione del nuovo ceo sarà completato entro la prima metà del 2025, ha assicurato Elkann.

Nella nota sui conti si legge anche che nel 2025 il gruppo lancerà 10 nuovi prodotti. L’Intelligenza Artificiale – viene aggiunto - è al centro della trasformazione digitale della società, che sta promuovendo "progressi in diversi settori con partner di alto livello".

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