Le dimissioni inaspettate, almeno all'esterno, di Carlos Tavares come Ceo di Stellantis, sono destinate a creare un terremoto nel mondo dell'economia. La gestione del portoghese non è stata lungimirante, l'azienda oggi deve far fronte a una crisi senza precedenti, la cui cartina al tornasole è rappresentata dal mercato americano, dove i profitti sono crollati e le vendite fortemente rallentate. "Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come 'premio' economico dopo la sua disastrosa gestione", si legge in una nota diffusa dalla Lega.
Le reazioni politiche, come dimostra la nota della Lega, non sono tardate ad arrivare. Oltre al partito di Matteo Salvini, infatti, anche Carlo Calenda è intervenuto sulla questione: "Non rimpiangeremo Tavares. Il sostenitore della teoria 'darwiniana' applicata però solo ai lavoratori. Ora diventa ancora più urgente riconvocare John Elkann in Parlamento. Domani scriverò a Fontana". Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni parlamentari di Avs sottolineano che Tavares è "colui che ha avviato un processo di delocalizzazione dell'automotive in Italia, con politiche che hanno provocato guasti ed esuberi e ritardato i processi di innovazione tecnologica. A questo punto Stellantis ha il dovere di dire cosa vuole fare dei suoi stabilimenti e qual è il suo piano industriale. Per queste ragioni chiediamo che Elkann sia immediatamente audito in Parlamento". Maurizio Gasparri, dai social, ha commentato: "Tavares: più milioni che soluzioni. Non sarà rimpianto". Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha aggiunto: "Era ora che Tavares se ne andasse, ma la transizione al nuovo management richiede responsabilità, tutela dell'occupazione e valorizzazione delle competenze. Diventa quindi ancora più importante che John Elkann si presenti al più presto in Parlamento per riferire sul futuro di Stellantis".
Comprensibili anche le immediate reazioni dei sindacati alla modifica dell'asset dirigenziale di Stellantis. "Tavares si è dimesso. I lavoratori italiani rimangono. E noi vogliono un piano industriale e occupazionale subito", ha dichiarato sui social Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. Il segretario generale Uilm, Rocco Palombella, auspica che dopo le dimissioni "ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato rispetto agli impegni occupazionali, produttivi e industriali nel nostro Paese".
Il nuovo ad, conclude, "abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani. Riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso della Maserati. Per gestire la transizione serve responsabilità e tutela dell'occupazione e delle professionalità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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