I punti chiave
Il colosso dei contenitori per alimenti, Tupperware, potrebbe essere vicino alla sua scomparsa definitiva. Dopo anni di difficoltà economiche, la multinazionale americana, celebre per i suoi iconici contenitori di plastica entrati nelle case di milioni di persone in tutto il mondo, ha recentemente annunciato di aver avviato una procedura fallimentare. Questo segna un momento storico per il marchio, che ha accompagnato generazioni con i suoi prodotti pratici e resistenti.
Le motivazioni
"Per diversi anni, la situazione finanziaria della società è stata gravemente colpita da un difficile contesto macroeconomico", ha affermato Laurie Ann Goldman, ceo dell'azienda. Come specificato da Goldman ha l'azienda ha intrapreso un percorso per ottenere la protezione prevista dal Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense. Goldman ha spiegato che sono state valutate varie opzioni strategiche, concludendo che l'accesso a questa normativa rappresentava la scelta più vantaggiosa. Tale decisione, ha sottolineato, permetterà a Tupperware di acquisire la necessaria flessibilità per intraprendere la trasformazione digitale e tecnologica dell'azienda, come riportato nei documenti relativi alla procedura fallimentare.
I debiti
Secondo quanto riferito dall'agenzia Reuters, nei documenti depositati presso la Corte fallimentare degli Stati Uniti, Tupperware ha comunicato di avere debiti che ammontano a circa 700 milioni di dollari.
Le azioni della società sono crollate di circa il 60% dalla scorsa settimana, dopo che Bloomberg ha riportato l'intenzione dell'azienda, con sede in Florida, di dichiarare bancarotta e richiedere protezione legale, a seguito della violazione dei termini del suo debito. Tupperware tentava da circa quattro anni di recuperare terreno, dopo sei trimestri consecutivi di calo delle vendite a partire dal terzo trimestre del 2021, ma tali sforzi si sono rivelati insufficienti.
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