«Azioni da preferire alle obbligazoni»

Lorenzo Corti

Azionario sotto i riflettori per l'effetto Trump e i segnali di ripresa. Tra i dubbi per le future elezioni in Europa e la volatilità dei mercati, tornano in primo piano i finanziari, e quegli strumenti meno liquidi in grado di garantire rendimenti interessanti in un clima di bassa propensione al rischio. Sono queste le analisi di Massimo Figna, portfolio manager Tenax Capital.

Quale scenario delineate sui mercati?

«Siamo di fronte a un cambio strutturale di politica monetaria. Nell'89 la caduta del muro di Berlino aveva dato il via a una dinamica quasi trentennale di discesa dei tassi per stimolare l'integrazione demografica e superare i crescenti ostacoli della globalizzazione; adesso il muro col Messico evocato da Trump segna l'avvio di una stagione di risalita dei tassi stessi e la volontà di porre barriere non solo con il paese adiacente. Ma con chi si mostra predominante negli eccessi del commercio globale come la Cina. È la fine della supremazia delle politiche monetarie su quelle fiscali. Le prospettive di maggiore spesa e tagli fiscali portano con sé proiezioni di inflazione spingendo al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato. Sui bond serve dunque cautela. Diverso il discorso sulle azioni che beneficiano degli incentivi e della spesa dei governi, risentono meno delle distorsioni delle politiche monetarie delle banche centrali, mentre le valutazioni poggiano su fondamentali attraenti».

Wall Street e altri listini come Londra e Francoforte sono però già dui massimi?

«Serve selezione. Il differenziale dei rendimenti tra dividendi delle società e le cedole obbligazionarie ha raggiunto livelli estremi a vantaggio dei primi. I tassi in rialzo avranno poi un impatto positivo sui bilanci dei finanziari. E lo stesso la deregulation promessa da Trump».

Al sali e scendi delle azioni tradizionalmente la clientela private preferisce la stabilità delle obbligazioni?

«I tassi stanno risalendo e per le obbligazioni diventa difficile trovare risposte adeguate, mentre la ripresa potrebbe vedere le obbligazioni societari sotto una luce diversa.

I fondi restano validi per diversificare, e per la clientela private, poco incline alla volatilità, al posto dei tradizionali bond sono poi oggi disponibili tutta una serie di fondi alternativi. Mi riferisco a fondi di credito alle imprese o legati a coperture assicurative, strumenti meno liquidi, ma dal profilo rischio-rendimento molto interessanti».

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