La produzione di Johann Sebastan Bach, destinata al violino solista o con accompagnamento del clavicembalo, potrebbe apparire limitata, fermandosi nel suo catalogo dopera a 14 soli numeri. Sei Sonate e Partite per violino solo, sei Sonate per violino e cembalo «obbligato» una tecnica di accompagnamento clavicembalistica, indicata dal compositore sinteticamente e che il clavicembalista completa sulla base di indicazioni dellautore o della tradizione esecutiva; e unappendice di altre due Sonate per violino e cembalo. Quattordici numeri che non son pochi quando, per unanime parere di interpreti e studiosi di ogni epoca, rappresentano i vertici della letteratura violinistica, con la quale necessariamente misurarsi se si vuol entrare nellolimpo dei violinisti; un catalogo strumentale così profondo musicalmente e denso e impervio tecnicamente, da testare inequivocabilmente la maturità musicale di un interprete ed anche le sue capacità tecniche. «Queste opere scaturiscono da una medesima tensione verso i confini del possibile strumentale. Alla scommessa manuale Bach sostituisce la sfida intellettuale. Se si tolgono alcun i esempi del mestiere virtuosistico, tra cui quelli di Paganini restano i migliori, la produzione di Bach in questo campo, ha una solitudine intimidatoria», secondo le acute osservazioni di Piero Buscaroli.
Nel programma ceciliano, la Mullova apre e chiude il concerto da sola, con la Prima sonata per violino solo (BWV 1001) e con la celeberrima Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore (BWV 1004). Nel mezzo del programma le Sonate n. 1 in si minore (BWV 1014) e n. 4 in do minore (BWV 1017), nella quali il clavicembalista Ottavio Dantone accompagna la Mullova.
Auditorium. Sala Sinopoli.Questa sera alle 20.30 Info. 06.8082058
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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