Baggio: "Borgonovo è un eroe moderno"

L’ex Codino in panchina accanto all’amico malato di Sla alla partita di beneficenza fra Fiorentina e Milan. Stefano dal maxischermo: "Il calcio non c'entra, ma insieme riusciremo a distruggere la stronza"

Baggio: "Borgonovo 
è un eroe moderno"

Firenze - Stefano sgrana gli occhi e sorride quando Roberto Baggio lo accompagna davanti alla Curva Fiesole, la curva dei suoi tifosi per tre campionati, nei quali ha regalato gol ed emozioni. «Uno di noi, Borgo gol», urla il gruppo storico dei supporter della Fiorentina. Aldo Agroppi lo abbraccia e gli consegna un regalo; Ruud Gullit, uno dei tanti illustri ospiti della serata, non può trattenere le lacrime. «Uno choc vederlo, un obbligo esserci», aveva detto nel pomeriggio l’olandese.

Stefano Borgonovo, per quella maledetta Sla (la «stronza», come lui stesso l’ha definita), è costretto a comunicare solo con un computer e a muoversi in carrozzina. Ma ha avuto il coraggio di raccontare la sua vicenda. E ieri sera in tanti (almeno una cinquantina) tra allenatori, calciatori ed ex giocatori di Fiorentina e Milan o Palloni d’oro come Baggio, Gullit e Ronaldinho, si sono ritrovati allo stadio Franchi di Firenze per festeggiarlo e per abbracciarlo.

Sì, in fondo è una festa perchè Stefano avrebbe voluto che fosse così. «Penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza», uno dei primi messaggi che Borgonovo, che chiama i cambi in panchina, regala ai presenti (27mila sulle tribune) e che scorrono sul maxischermo. Rivolgere l’attenzione sulla malattia che continua a mietere vittime è importante come raccogliere fondi per la ricerca. «Lasciate stare il calcio, non c’entra niente», comunicherà ancora Stefano nel corso della serata.

In tribuna ci sono i Della Valle, Adriano Galliani e la nazionale azzurra al completo (la Figc riserverà alla ricerca sulla Sla i 150mila euro dell’incasso di Italia-Montenegro di mercoledì prossimo). «Mi allenava quando ero alle giovanili del Como e mi ha insegnato l’allegria», dice Santacroce. «C’è da spaventarsi per la sua situazione, ho vissuto indirettamente quella di Signorini quando allenava le giovanili del Livorno», ricorda Amelia. «Si fanno tante chiacchiere, ma la realtà è che non si sa nulla sull’origine di questa malattia – sottolinea Cannavaro -. Non sappiamo di chi è la colpa. Per questo servono donazioni. Tassare i nostri ingaggi? Qualsiasi cosa possa aiutare la ricerca, ben venga».

E ci voleva la serata dedicata a Borgonovo per riportare a Firenze Roberto Baggio. B&B, fantasia al potere, calcio da sogno: così la Fiesole celebra la B2, la coppia Baggio-Borgonovo. «Abbiamo fatto grandi cose insieme, un anno segnammo 32 gol in due, sono contento di essere tornato qui in una serata così speciale anche se avrei voluto farlo in una situazione più piacevole», ricorda commosso l’ex Codino. «Stefano, grande ragazzo semplice e buono», recita un altro striscione della Fiesole. «La sua vicenda tragica mi ha toccato da vicino – dice ancora Baggio -. Sono stato a trovarlo a casa e nelle due ore che ho passato in sua compagnia mi è sembrato strano vederlo comunicare con un computer, ricordando la sua grande vivacità».

L’ex fantasista avrebbe voluto indossare le scarpette da calcio in uno stadio dove non è mai stato dimenticato. «Magari avessi potuto giocare, ma purtroppo sono troppo a rischio da quando ho smesso». Quel ginocchio è sempre ballerino e tuttora in cura, resterà tutta la sera al fianco dell’amico Stefano. «Ho provato una grande emozione, un po’ mi sento ancora tifoso viola», rivela l’ex numero dieci.

Baggio oggi è testimonial della Heroes Company, un’associazione che premia chi fa qualcosa di bello per gli altri. «Stefano è un eroe moderno, ha dimostrato tantissimo coraggio nel parlare della sua situazione. Non so in quanti ci sarebbero riusciti, bisogna dirgli solo grazie. Non credo che ci sia omertà nel calcio, ma che sia una malattia ancora poco conosciuta ed è per questo che serve che esista un movimento che faccia capire meglio cos’è.

Intanto ringrazio Fiorentina e Milan per aver organizzato questa magnifica serata». E a chi gli chiede se la partita di ieri sera gli ha fatto tornare nostalgia, replica seccamente: «Sono sempre tifoso del calcio, ma sto bene fuori». Chissà se Stefano approva...

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