Banche, il sindaco minaccia chi lo critica

IL CASO DERIVATI Il Comune rinuncia al risarcimento. Pisapia alla Lega: "State attenti, c’è il reato di calunnia". Ma fa finta di niente per le bordate degli alleati

Banche, il sindaco minaccia chi lo critica

«Ci sono valori non negoziabili». Come «la «salute, il «rispetto delle regole e della legalità». E la costituzione di parte civile contro le banche imputate di truffa aggravata contro il Comune, «è un messaggio forte, che non ha solo una valenza economica, né di puro diritto». Il presidente dell’aula Basilio Rizzo due sere fa quando il consiglio ha votato il via libera ad un accordo economico con Duetsche Bank, Ubs, Depfa e Jp Morgan per uscire dall’affaire derivati iniziato nel 2005 quand’era sindaco Albertini, è sceso dallo scranno più alto per sedersi tra i colleghi e manifestare (anche simbolicamente) l’imbarazzo nel votare la delibera. «Ho parlato a suocera perché nuora intenda - ha spiegato ieri il consigliere della Sinistra x Pisapia -, ho votato sì a trovare un accordo economico e ho fiducia nel dg Davide Corritore» ma «non ritirerò il mio esposto del 2007 contro le banche e credo che neanche la giunta dovrebbe farlo, non entro in competenze che non sono mie ma devo sperare che non finisca così». Non usa mezzi termini, «per me è insopportabile - sottolinea Rizzo -, soprattutto mentre festeggiamo 20 anni da Tangentopoli, accettare di correre il rischio che ai milanesi involontariamente giunga il messaggio che nessuno ha colpa, i protagonisti delle vicende vanno ringraziati, ci si stringe la mano ed è finita lì». Cita il caso recente del Comune di Casale Monferrato che ha deciso di rifiutare al risarcimento da 18,3 milioni proposto come transazione dall’impresa svizzera imputata nel processo per le vittime dell’amianto. «Aspetteranno giudizio e risarcimento - ripete - i principi come la salute non sono monetizzabili. Io resto convinto che ci sia stata condotta scorretta e spero che la scelta della giunta non sia di “togliere le castagne dal fuoco“ alle banche».
Ma anche l’aumento dell’Irpef 2012 ai milanesi, visto che l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci con un annuncio che ha bypassato - e messo di malumore - anche Sel, assicura che i 40 milioni frutto dell’accordo che entreranno nelle casse per la spesa corrente bloccheranno il salto dell’addizionale dallo 0,2 allo 0,4%. «É stata una sciocchezza, un’operazione di immagine voler impiccare i 40 milioni per abbassare l’aliquota a tutti, decideremo insieme la destinazione - afferma Rizzo -, non sia una fuga in avanti per vendere quote Sea». E aggiunge «avrebbe fatto bene a mordersi la lingua, non sappiamo neanche se i 40 milioni entreranno prima del voto in aula. Non dire gatto...».
Se l’esponente della sinistra x Pisapia non ritira il vecchio esposto in procura contro le banche, la Lega dopo aver bocciato la delibera lunedì ne ha già annunciato uno alla Corte dei conti. Ma il sindaco Giuliano Pisapia ha voluto ricordare al Carroccio che «esiste il reato di calunnia». L’accordo raggiunto tra le quattro banche e il Comune «è molto positivo - assicura -, un esempio che Milano dà su come uscire da una situazione errata». Pisapia ha aggiunto di essere «molto tranquillo sulla correttezza di questa amministrazione, si è fatto un grosso passo avanti per superare tematiche che hanno danneggiato molti cittadini».

Ma il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini insiste e definisce «gravi e preoccupanti» le parole del sindaco, «chi non ha nulla da nascondere non minaccia l’unica opposizione in consiglio comunale e non ha paura della Procura e della Corte dei conti. Noi andiamo avanti ma non accettiamo mancanza di trasparenza e regali milionari alle banche alla faccia dei milanesi».

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