
Nessuna sorpresa dall’assemblea straordinaria dei soci di Banco Bpm, tornata a essere in presenza dopo lungo tempo. L’unico punto all’ordine del giorno era il rilancio da 6,2 a 7 euro per azione ed è passato con una maggioranza bulgara: sui 3.525 soci votanti, rappresentativi del 56,67% del capitale, si è espresso a favore della proposta del Cda il 97,64% del capitale; con solo 0,45% contrari e l’1,9% astenuto.
Presenti – al Mico di Milano - tutti i grandi soci, quelli con una quota superiore al 3% del capitale costituiti da Credit Agricole con il 9,9%, Deutsche Bank con il 5,18%, Blackrock con il 5,04% e Jp Morgan con il 3,6%. Confermato al 6,51% il patto di consultazione che riunisce fondazioni ed enti previdenziali. I soci francesi di Agricole hanno votato a favore del rilancio e, a quanto si può dedurre dalle percentuali, dovrebbero aver fatto lo stesso anche tutti gli altri grandi soci.
Ha fatto un certo scalpore l’ingresso di Deutsche Bank nel capitale, che a dire del gruppo sarebbe stata fatta per conto di un cliente (si presume Credit Agricole). “Non sappiamo a chi sia riferita” la quota ha detto il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, in conferenza stampa. «Per quanto riguarda il Credit Agricole riteniamo che qualora abbiano votato abbiano votato in modo favorevole. “Non abbiamo notizia” della loro partecipazione “ma mi sembra molto evidente”.
Grande interesse riservato alla vicenda del Danish Compromise, l’agevolazione sul capitale da accantonare per le banche che hanno partecipazioni in società assicurative. Se ci fosse il via libera della Bce, allora per i soci ci sarebbe un miliardo in più di dividendi. Sul Danish Compromise la "Bce ci ha detto che la autorizzazione è 'pending' e stanno facendo approfondimenti con l'Eba, aspettiamo con serenità: non possiamo dettare noi i tempi ai regolatori", ha detto Castagna.
Poca voglia di parlare sull’Ops di Unicredit, che sta cercando di acquisire Banco Bpm. “Siamo sotto passivity rule quindi non possiamo prendere decisioni sul futuro della banca dal punto di vista strategico”, ha detto Castagna a proposito della valutazione di altre operazioni (un socio proponeva l’acquisizione di Banco Desio, ndr). “Ci premeva sottolineare quanto avevamo già fatto prima dell’Ops di UniCredit: per noi era strategico fare Anima e vorremmo integrarla il prima possibile”.
L’operazione, ha aggiunto, “dà un valore ben differente alla banca. Le nostre mosse sono queste, se questo incoraggerà o scoraggerà Unicredit non lo so dire, lo scopriremo nelle prossime settimane”.
A chi gli chiedeva di possibili altre operazioni straordinarie a difesa dell’Ops di UniCredit, il banchiere ha quindi ribadito che “finchè c’è l’Ops non potremo fare altre mosse” e che poi in futuro “se ci fossero occasioni di fare altre operazioni le esamineremo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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