
Il risiko bancario europeo sta muovendo i primi passi e la Commissione Europea sembra guardare con favore alle operazioni di fusione e acquisizione tra istituti di credito, purché portino a una maggiore diversificazione e rafforzino la stabilità del sistema finanziario. Lo ha chiarito la commissaria ai Servizi Finanziari Maria Albuquerque, rispondendo a un’interrogazione della Sinistra Ue sul tentativo di acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit.
“La Commissione non commenta i singoli casi di potenziali acquisizioni su cui potrebbe essere chiamata a decidere, in base alle sue competenze. Il settore bancario dell’Ue ha posizioni patrimoniali solide e un’ampia liquidità. Ha mostrato un’elevata redditività. In questo contesto, le acquisizioni, le fusioni e altre forme di consolidamento possono rendere le banche più resistenti agli shock, ad esempio, quando portano a una maggiore diversificazione degli attivi o geografica”, ha dichiarato Albuquerque.
Una posizione che conferma l’orientamento di Bruxelles nel favorire la creazione di “campioni bancari europei”, in grado di competere con i grandi gruppi americani e cinesi. Tuttavia, se l’Europa delle istituzioni guarda con favore a un consolidamento del settore bancario, sul piano nazionale le resistenze restano forti. Il caso Unicredit-Commerzbank lo dimostra: il tentativo della banca italiana di acquisire la seconda maggiore banca tedesca non è stato accolto con entusiasmo a Berlino, dove il governo ha espresso perplessità su una possibile scalata straniera. Tant’è che Friedrich Merz, leader della Cda e possibile prossimo cancelliere, ha espresso forti critiche sulla gestione del governo tedesco riguardo alla scalata di Unicredit su Commerzbank.
La Germania ha già dimostrato in passato una certa riluttanza verso operazioni di questo tipo: nel 2019 il progetto di fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank era naufragato anche per la mancata spinta politica a favore della creazione di un grande gruppo nazionale. Ora, l’idea che un importante istituto come Commerzbank finisca sotto il controllo di una banca straniera appare ancora più delicata, specie in un contesto geopolitico ed economico complesso e con elezioni politiche alle porte.
Nonostante le resistenze locali, la pressione per un consolidamento del settore cresce. Negli ultimi anni, la frammentazione del mercato bancario europeo è stata vista come un ostacolo alla competitività delle banche dell’Unione, ancora troppo legate ai confini nazionali e meno attrezzate per affrontare le sfide globali rispetto ai colossi statunitensi o asiatici. La Bce stessa ha più volte sottolineato la necessità di rafforzare le banche europee attraverso operazioni di fusione, sia a livello domestico che transfrontaliero.
Oltre a Unicredit-Commerzbank, altri dossier potrebbero aprirsi nei prossimi mesi.
In Spagna, Francia e Italia il settore è in fermento, con diversi istituti che potrebbero valutare operazioni di aggregazione per aumentare la loro scala e competitività. Resta però da capire fino a che punto i governi nazionali saranno disposti a cedere terreno di fronte alla spinta della Commissione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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