Mps, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni assolti in via definitiva

Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, ex presidente ed ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena, sono stati assolti in via definitiva dopo 11 anni di processi

Il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari
Il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari
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Giuseppe Mussari e Antonio Vigni assolti in via definitiva. La dalla quinta sezione penale della Cassazione ha confermato le assoluzioni per l’ex presidente ed ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena, pronunciate dalla Corte d'appello di Milano nel maggio del 2022.

Mussari e Vigni erano stati condannati in primo grado per presunte irregolarità nelle operazioni Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, commesse da Mps tra il 2008 e il 2012. I giudici della Suprema Corte hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla procura generale milanese contro la sentenza d'appello, con cui tutti i 15 imputati erano stati assolti. Inammissibile anche il ricorso della Consob. Secondo l’accusa, le irregolarità erano state compiute per coprire il passivo generatosi dopo l'acquisto di Antonveneta. "Grande soddisfazione per l'esito e per il mio assistito Giuseppe Mussari che ha subito undici anni di processi, tutti finiti per giustizia con assoluzioni. Questo castello di accuse che si è dipanato in vari processi non ha retto", ha detto all'Adnkronos l'avvocato Fabio Pisillo, difensore di Mussari commentando l’esito finale dell’intera vicenda. "Soddisfazione anche perché la sentenza della Corte di Appello di Milano era poderosa come ha sottolineato nella requisitoria anche la procura generale della Cassazione", sottolinea il penalista. “Si tratta di un'assoluzione su tutti i fronti. Questa storia è nata, vissuta e finita su una falsità e cioè che Banca Mps, o meglio Mussari, avesse comprato Antonveneta per chissà quale recondita ragione legata a passaggi di denaro o altro” è, invece, il commento rilasciato a Radiocor da Francesco Marenghi, l’altro avvocato difensore dell'ex presidente Giuseppe Mussari. “Venuta meno questa ipotesi - prosegue - ci si è concentrati sull'analisi parcellizzata di operazioni finanziarie che non avevano altro significato se non quello già desumibile dalla documentazione che è sempre stata resa disponibile da Bankitalia e Consob. Ed è stata confusa la custodia di un 'mandate agreement' in cassaforte come un occultamento di un documento agli organi di controllo”. Secondo Marenghi, questo è stato “un processo lungo dieci anni, che lascia sul campo la carriera fulgida di grandi dirigenti bancari.

All'ex presidente Mussari questa ennesima assoluzione riconferma la dignità ma non gli restituisce quello che era dell'inizio di questa inchiesta”. Nella nota congiunta dei legali di Mussari: Padovani, Pisillo e Marenghi, invece, si legge: “Giustizia è fatta ma Mussari non è più quel che era quando questa vicenda iniziata, e nessuno gli restituirà nulla".

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