Via tutte le filiali sul territorio: la mossa di Santander

La chiusura delle 21 filiali della Santander Consumer Bank è soltanto parte del fenomeno in corso e che sta portando a una presenza sempre meno capillare degli sportelli sul territorio italiano

Via tutte le filiali sul territorio: la mossa di Santander
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La Santander Consumer Bank (Scb) chiuderà le 21 filiali dislocate sul territorio. Lo scorso 12 settembre i vertici dell’istituto che batte bandiera iberica hanno comunicato alla Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) e alla Fisac Cgil l’esigenza di attuare un piano di ristrutturazione che, si stima, riguarderà il 14% delle 738 persone attualmente alle dipendenze dell’istituto di credito, in totale un centinaio di lavoratori.

La banca, attiva nel comparto del credito al consumo farà a meno di tutte le sue filiali e, proprio oggi, ci sarà l’incontro tra la banca presieduta da Ettore Gotti Tedeschi e le rappresentanze sindacali.

Potrebbe sembrare una notizia di rilievo relativo ma, nel contesto generale della desertificazione bancaria, assume un peso specifico.

La ristrutturazione di Santander

Non ci sono soltanto avvenimenti più o meno imprevedibili a creare la crisi delle banche, è in corso una profonda mutazione del concetto di servizio e di presenza sul territorio, tanto cara a tutti gli istituti di credito che – nel corso dei decenni passati – hanno aperto filiali anche nei piccoli centri e nei quartieri periferici delle città.

Oggi si vive l’andamento contrario e la decisione della Santander Consumer Bank che ha scelto di appellarsi all’articolo 22 del Contratto collettivo nazionale di lavoro il quale, tra le altre cose, tratta la questione sociale legata ai lavoratori considerati in esubero, è solo un tassello del fenomeno della desertificazione bancaria.

Il contesto finanziario difficile, la crescita del digitale e la morsa inflazionistica sono alla base della ristrutturazione di Santander Consumer Bank che, a sua volta, diventa soltanto l’ultima banca in ordine cronologico a puntare su una revisione più o meno profonda della propria struttura.

I sindacati hanno già espresso preoccupazione per il piano di ristrutturazione che non incide soltanto sull’occupazione ma anche sulla desertificazione bancaria in Italia che crea disservizi a una fetta consistente della popolazione.

La posizione di Santander Consumer Bank Italia

La posizione ufficiale di Santander Consumer Bank Italia: "In una società sempre più digitale in cui i clienti preferiscono i canali digitali alle filiali, Santander Consumer Bank Italy (SCB Italia) ha deciso di investire nei suoi canali di digitalizzazione e chiudere le sue filiali fisiche per continuare a offrire il miglior servizio ai propri clienti. SCB Italia ha già avviato i colloqui con i sindacati questa settimana e si impegna a ridurre al minimo i licenziamenti ove possibile. Siamo pienamente impegnati a continuare a mantenere la nostra posizione di leadership nel mercato italiano del credito al consumo e continueremo a investire in tal senso”.

La desertificazione bancaria

Le banche continuano a diminuire la propria capillarità sul territorio italiano. Secondo la Fabi, il 7% dei cittadini italiani (4,13 milioni di persone) vive in uno dei 3.062 comuni nei quali non c’è neppure uno sportello.

In circa dieci anni le banche italiane hanno chiuso 11.231 sportelli, 7.377 dei quali soltanto dal 2016 al 2021. Se ci si concentra sulla moria di posti di lavoro, si rileva che – sempre tra il 2016 e il 2021 – i dipendenti del comparto bancario sono passati da 299.649 a 269.360, con una diminuzione di 30mila unità circa, pari al 10%.

Il digitale rende i rapporti tra utenze e banche molto più semplice ma vanno considerati due aspetti principali in un contesto, però, che è molto variegato e che necessiterebbe di disquisizioni più approfondite.

Tuttavia, prendendo in considerazione i dati Istat, ci si rende conto che in Italia le famiglie che hanno internet a casa sono l’83%, percentuale che scende al di sotto dei 30 punti tra i cittadini meno giovani e, nel medesimo tempo, l’uso dei portali e-banking o delle app può non essere immediato per svolgere le operazioni meno ricorrenti.

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