
Il rapporto mensile dell’Abi evidenzia un calo dei tassi di interesse su mutui e finanziamenti alle imprese. A gennaio il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,09%, rispetto al 3,11% di dicembre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Contestualmente, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è calato al 4,20%, in discesa rispetto al 4,40% del mese precedente e al 5,45% di dicembre 2023.
L’Abi segnala anche un calo del tasso medio complessivo sui prestiti, che è sceso al 4,31% rispetto al 4,44% del mese precedente. Inoltre, nelle prime due settimane di febbraio, l’Euribor a 3 mesi ha registrato una media del 2,54%, in calo di 16 punti base rispetto a gennaio (2,70%) e di 146 punti base rispetto al valore massimo di ottobre 2023. Il tasso Irs a 10 anni, ampiamente utilizzato nei mutui, si è attestato in media al 2,36%, in riduzione di 14 punti base rispetto a gennaio (2,50%) e di 117 punti base rispetto a ottobre 2023.
Calano i crediti deteriorati
A dicembre 2024, i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute) si sono ridotti a 30,4 miliardi di euro, rispetto ai 32,1 miliardi di settembre 2024 e ai 30,5 miliardi di dicembre 2023. «Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di circa 166 miliardi», sottolinea l’Abi. Il rapporto tra crediti deteriorati netti e il totale dei crediti si è attestato all’1,47% a dicembre 2024, rispetto all’1,54% di settembre 2024, all’1,41% di dicembre 2023 e al 9,8% del 2015.
Dinamica del credito e domanda in rallentamento
Secondo l’Abi, «il rallentamento della crescita economica contribuisce a deprimere la domanda di prestiti». A gennaio 2025, i prestiti a imprese e famiglie hanno registrato un calo dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando il dato del mese precedente. Il vicedirettore generale dell’associazione, Gianfranco Torriero, ha evidenziato che «anche il governatore della Banca d’Italia Panetta al Forex di sabato ha sottolineato come la dinamica del credito dipenda principalmente dalla debolezza della domanda». Inoltre, ha aggiunto che vi è una crescente cautela negli investimenti a causa dell’incertezza internazionale.
L’intervento di Panetta al Forex
Nel suo intervento al Forex, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha sottolineato come «la dinamica del credito resta negativa, sebbene emergano segnali di ripresa». Secondo Panetta, questo andamento è dovuto principalmente alla «debolezza della domanda di prestiti», sebbene vi siano anche «politiche di offerta improntate alla cautela».
Ha inoltre evidenziato che «il fabbisogno finanziario delle imprese rimane contenuto per effetto della buona redditività e della fiacchezza degli investimenti» e che «la percentuale di aziende che segnalano difficoltà di accesso al credito è in calo in tutti i settori e in tutte le classi dimensionali». Tuttavia, ha avvertito che «la contrazione del credito richiede attenzione», in particolare per le piccole imprese, che continuano a registrare una contrazione degli impieghi e potrebbero aver bisogno di maggiori finanziamenti con la ripresa economica. Panetta ha ribadito che sarà fondamentale che le banche «assicurino l’accesso al credito alle aziende meritevoli».
La riorganizzazione dell’Abi
Il comitato esecutivo dell’Abi si riunirà dopodomani a Milano per esaminare e approvare il nuovo piano organizzativo dell’associazione. Il tema sarà affrontato dopo l’intervento iniziale del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Il piano, elaborato nei mesi scorsi con il supporto di consulenti, segue l’arrivo del nuovo direttore generale Marco Elio Rottigni a maggio 2024 e la riconferma del presidente Antonio Patuelli.
Dopo l’approvazione dell’esecutivo, il piano sarà presentato nelle settimane successive al personale direttivo. Il 26 e 27 febbraio si terrà a Napoli una convention dedicata ai quadri e dirigenti dell’Abi per illustrare i dettagli della riorganizzazione. Secondo fonti interne, il piano prevede una profonda revisione della struttura organizzativa, con un ridimensionamento attraverso un programma di uscite incentivate e prepensionamenti.
La riorganizzazione è stata elaborata da una task force che comprende anche alcuni dirigenti di Intesa Sanpaolo distaccati presso l’associazione, con l’obiettivo di rendere l’Abi più agile ed efficiente nel rispondere alle sfide del settore bancario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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