Le bande di motociclisti, quelle del sogno ribelle della vita on the road celebrate dal cinema e dalla letteratura, fanno una vita ben più grama di quella idealizzata dai film. I bikers canadesi e australiani spacciano droga ed eseguono “compiti secondari” per conto della mafia e della ‘ndrangheta in trasferta.
Nell’ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, tra i più insoliti (e interessanti) profili di espansione della criminalità italiana all’estero c’è l’alleanza inedita – ma fino a un certo punto – tra i narcos italiani (o stretti all’obbedienza con i clan del nostro Paese oppure legati alle cosche da rapporti di sangue e parentela) e alcuni gruppi di bikers del Canada e dell’Australia.
I calabresi hanno impiantato basi di narcotraffico a Canberra, Adelaide, Griffith e a Melbourne. “La ‘ndrangheta australiana – scrivono gli inquirenti – per lo svolgimento di compiti secondari si rivolgerebbe ad altri gruppi criminali tra i quali le bande di motociclisti”. Per meglio confondersi (e soprattutto per insediarsi meglio nel panorama locale) le ‘ndrine hanno stretto inoltre rapporti con la mala italo-australiana con cui ha dato il via – oltre che a una fruttuosa collaborazione criminale ed economica - a tutta una serie di iniziative di beneficienza “allo scopo di sviare l’attenzione delle forze di polizia”.
Cosa Nostra in Canada, secondo la Direzione Investigativa Antimafia, è attiva tra le grandi città di Montreal (nel Quebec francofono) e di Toronto (nello stato dell’Ontario). La filiera criminale è oleata, qui. Dove i proventi dei traffici illeciti sarebbero stati riciclati nell’edilizia, nella ristorazione. Gli affari mafiosi in Canada sono legati per lo più all’usura e allo spaccio di stupefacenti. E proprio per il business della droga le cosche siciliane avrebbero stretto accordi con i bikers locali. “Indagini ed operazioni della polizia canadese hanno accertato che, specie per il controllo del mercato della droga, l’organizzazione avrebbe intessuto una rete di accordi con altre realtà criminali e con bande di motociclisti, gli Hell’s Angels, per la distribuzioe e lo spaccio sul territorio”.
Che alcune bande di bikers fossero coinvolte in affari illegali è cosa nota tra gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia.
In un rapporto dell'Fbi del 2013, infatti, alcuni dei gruppi di motociclisti più temuti e famigerati sono accostati al narcotraffico e inseriti nel novero delle gang in rapporti di alleanza con i cartelli criminali - tra cui quelli messicani - che inondano di droga le città americane e canadesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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