Bari - Dieci inchieste sulla sanità. "Sto facendo una ricognizione, ma sono
circa una decina" e riguardano "una forma di criminalità
sistemica". Lo ha detto Antonio Laudati, il procuratore della
Repubblica di Bari insediatosi da pochi giorni, parlando con i
giornalisti delle inchieste sulla sanità in Puglia aperte
dalla procura barese ed affidate a sostituti procuratori
diversi. "Le indagini sulla sanità in questo Ufficio sono
diverse, ci sono diversi filoni e la cosa importante -ha
aggiunto- è che l’Ufficio abbia una coerenza nell’esercizio
dell’azione penale e dell’attività investigativa e abbia
completezza e tempestività nelle investigazioni. Quindi, sto
cercando di lavorare per garantire una osmosi di conoscenza tra
i singoli processi e una maggiore efficacia possibile nelle
indagini".
Razionalizzazione Laudati, punta in questa fase ad una "sorta di
razionalizzazione" degli uffici giudiziari penali "che comporti
un coordinamento interno che produca il massimo della
conoscenza possibile" tra le varie inchieste in corso "e quindi
- ha detto ancora il procuratore - consenta al singolo pubblico
ministero in ogni singolo processo di agire con la massima
ponderazione possibile". Rispondendo ad una domanda sul fatto
che una delle inchieste sulla sanità sia ancora aperta dal
2001 il procuratore capo di Bari ha spiegato: "pure io sono
rimasto colpito. Ho chiesto nell’attività di coordinamento di
acquisire tutto il materiale e le intercettazioni telefoniche
precedenti. Visto che lo avete fatto voi e bene - ha detto
Laudati rivolgendosi ai giornalisti - è giusto che lo faccia
io, perchè voi avete utilizzato alcune intercettazioni del
processo vecchio per attualizzarle. Benissimo, visto che lì ci
sono degli elementi di prova, che magari lì non porteranno
risultati, magari possono portare qualche piccolo risultato
adesso. Diciamo che sto cercando di rimediare a qualche
lungaggine precedente, magari attualizzando o riutilizzando
delle prove che sono in altri fascicoli. È questa l’attività
di coordinamento: cioè il patrimonio conoscitivo deve
riguardare tutto" e in riferimento "a tutti i soggetti, nessuno
escluso, e tutti i fatti, nessuno escluso, perchè un pm non
esclude mai la responsabilità di nessuno".
"Utilizzerò i metodi dell'Antimafia" "Io vengo all’Antimafia - ha aggiunto
Laudati - cercherò di utilizzare i metodi dell’investigazione
che si utilizzavano nell’Antimafia anche in queste indagini che
sono delicate. Cioè la regola fondamentale è quella di far
confluire, sui singoli fatti, il massimo delle informazioni
possibili che sono disponibili al pubblico ministero". Insomma, "cercherò di garantire in queste indagini che sono di rilievo
pubblico, importante - ha spiegato - il massimo della qualità
dei mezzi a disposizione che ho qui in Procura. Ci siamo già
messi al lavoro. Ho bisogno dei processi che si facciano nelle
aule di giustizia non sui giornali".
Forma di criminalità complessa Il procuratore ha, poi,
ricordato che i reati contro la pubblica amministrazione sono
monosoggettivi, cioè vengono commessi da un singolo
funzionario, ma in questo caso con più indagini, collegate, un
coordinamento e con il fatto che in molti processi è
contestato l’articolo 416 cp (associazione a delinquere) "evidentemente si troviamo di fronte a d una forma di
criminalità che è molto più complessa e organizzata.
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