Olimpiadi, LeBron James sarà il portabandiera degli Stati Uniti a Parigi

La stella dei Lakers eletta dagli atleti statunitensi sarà il portabandiera nella cerimonia di apertura di venerdì sera. LeBron è ansioso di portare a casa il terzo oro nel suo quarto e ultimo torneo olimpico

Olimpiadi, LeBron James sarà il portabandiera degli Stati Uniti a Parigi

A pochi giorni dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi estive di Parigi, sappiamo già chi attirerà l’attenzione di buona parte del miliardo di telespettatori che saranno di fronte agli schermi. Il portabandiera della folta delegazione degli Stati Uniti sarà infatti LeBron James, uno dei più famosi atleti al mondo. La stella dei Los Angeles Lakers non sarà da sola, visto che avrà al suo fianco un’atleta donna, il cui nome verrà rivelato nella giornata di martedì 23 luglio. Sembra strano ma nessun cestista maschio aveva mai portato la bandiera della superpotenza dello sport prima d’ora: King James sembra particolarmente adatto visto che quelle di Parigi saranno le sue quarte ed ultime Olimpiadi estive.

LeBron: “Un’onore incredibile”

Nella cerimonia che prenderà il via sulla Senna venerdì 26 luglio alle 19.30, il giocatore che ha segnato più punti nella storia della Nba non sarà l’unico giocatore della lega professionistica nordamericana ad avere questo onore. La cerimonia, infatti, sarà aperta dalla delegazione della Grecia, rappresentata dalla stella dei Milwaukee Bucks Giannis Anteokounmpo mentre non ci sarà il giovane fenomeno di San Antonio, il francese Victor Wembanyama, visto che la sua Francia debutterà nel torneo olimpico già sabato sera. La notizia è stata comunicata a LeBron da un altro campionissimo all’ultima presenza per Team Usa, Stephen Curry e la cosa ha sicuramente fatto piacere al talento di Akron, visto che il portabandiera è eletto dagli atleti della delegazione statunitense.

USA Sud Sudan LeBron Steph

Le prime dichiarazioni di King James sono all’insegna della modestia: È un onore incredibile rappresentare gli Stati Uniti su questo palcoscenico globale, soprattutto in un momento che può unire il mondo intero. Per un ragazzo di Akron, questa responsabilità significa tutto non solo per me, ma per la mia famiglia, tutti i bambini della mia città natale, i miei compagni di squadra, i miei compagni olimpionici e tante persone in tutto il paese con grandi aspirazioni. Lo sport ha il potere di unirci tutti e sono orgoglioso di far parte di questo momento importante”. Sicuramente questa scelta non dispiacerà agli organizzatori dei giochi olimpici ed ai loro munifici sponsor, ansiosi di capitalizzare al meglio questo costosissimo evento globale.

“Parigi le mie ultime olimpiadi”

La notizia rende certo più dolce l’attesa per l’ultimo torneo olimpico dopo quelli di Atene, Pechino e Londra, che erano valsi a LeBron due ori ma anche la delusione atroce del bronzo nelle Olimpiadi del 2004. La stella dei Lakers ha deciso di tornare dopo 12 anni ed impegnarsi per reclutare quante più superstar della Nba possibile per vendicare la clamorosa debacle dei mondiali dell’anno scorso, quando Team Usa venne eliminato dai campioni della Germania in semifinale per poi perdere anche la finalina contro il Canada. A quasi 40 anni, questa sarà sicuramente la last dance di King James, che qualche giorno fa ha confermato alla Nbc che non parteciperà alle Olimpiadi di Los Angeles. No, non ci sarò tra quattro anni. Anzi, farò in modo di andarmene dalla città quando le Olimpiadi arriveranno. Vivo lì tutto l’anno, ma non sarò a Los Angeles nel 2028, andrò il più lontano possibile”.

USA Sud Sudan Joel Embiid

Il torneo olimpico di Parigi sarà probabilmente l’ultima occasione di vedere con la maglia della nazionale a stelle e strisce altri due talenti generazionali come Stephen Curry e Kevin Durant, che sembrano pronti a lasciare spazio ai leoni rampanti della nuova generazione del basket americano. Nonostante il forfait dell’ultimo minuto di Kawhi Leonard, sostituito da Derrick White, il roster di Team Usa è di altissimo livello, vista la presenza di Jayson Tatum e di tantissime altre stelle Nba, da Jrue Holiday ad Anthony Edwards, Devin Booker ma anche Derrick White e Tyrese Haliburton, che hanno brillato nel corso delle ultime stagioni. Il più beccato dal pubblico sarà sicuramente il pivot dei Sixers Joel Embiid: il talento camerunense avrebbe potuto giocare per la Francia ma, come fatto a suo tempo da Paolo Banchero, ha scelto di giocare per gli Stati Uniti. I tifosi transalpini, che avevano a lungo sperato di vederlo accanto a Gobert e Wembanyama, non l’hanno presa benissimo. Questa potrebbe essere un’aggiunta molto utile, considerato che domenica alle 17.15 Team Usa debutterà a Lille proprio contro la Serbia di Nikola Jokic.

Rischiata la figuraccia col Sud Sudan

Nonostante le tantissime stelle in campo, l’avvicinamento al torneo olimpico non è stato il massimo per Team Usa che sabato sera ha rischiato una figuraccia storica nell’amichevole a Londra contro il Sud Sudan. Le Black Stars non sono certo una sorpresa, visto che avevano fatto benissimo nei mondiali dell’anno scorso ma ben pochi degli spettatori presenti alla O2 Arena si aspettavano che gli africani non avessero timori reverenziali nei confronti di LeBron James e soci. Alla fine è servita una prova maiuscola proprio di LeBron per superare in volata gli africani dopo essere finiti sotto di 16 punti e portare a casa una risicatissima vittoria per 101-100. La squadra di Steve Kerr è sembrata imballata e, se non avesse avuto un LeBron in serata, avrebbe sicuramente fatto una pessima figura: 23 punti, 6 rimbalzi e 6 assist per la stella dei Lakers, 9 su 13 al tiro ma soprattutto una personalità straripante, in grado di serrare i ranghi nei momenti più difficili.

USA Australia LeBron James

Sicuramente è stato un segnale d’allarme per coach Kerr e l’ennesima conferma che nel basket internazionale nessuno ti regala niente, neanche la squadra di un paese che esiste solo dal 2011. Il tecnico del Sud Sudan, Royal Ivey, è stato compagno di squadra di Kevin Durant, la cui assenza per un problema al polpaccio si è fatta sicuramente sentire e sembrava aver trovato il modo di superare la difesa statunitense. Nonostante lo spavento è probabile che le cose nel torneo olimpico andranno in maniera diversa, anche se gli Usa sono finiti nel certo non semplice gruppo C con Serbia, Porto Rico e Sud Sudan.

Continua così il filotto di vittorie di Team Usa, che negli scorsi giorni aveva sconfitto Canada, Australia e Serbia: si replica lunedì sera alle 21 a Londra, quando gli Stati Uniti affronteranno i campioni del mondo della Germania.

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