Doveva essere la partita decisiva per i mondiali asiatici ma l’Italia di Pozzecco regge solo due quarti nel confronto cruciale con la Repubblica Dominicana. Nonostante una buona prova in difesa, gli Azzurri continuano a non trovare i tiri da tre, cosa che, invece, riesce benissimo alle stelle caraibiche. Con Feliz e Towns quasi infallibili, nel terzo quarto l’Italia sprofonda a meno 14 e riesce a tornare in partita solo nel finale. Qualche polemica per l’arbitraggio e il doppio tecnico che ha costretto coach Pozzecco a lasciare il palazzetto nel secondo quarto ma, onestamente, con percentuali dall’arco del genere, andare avanti è quasi impossibile. Martedì ci si giocherà il tutto per tutto nell’ultima gara del girone, quella contro i padroni di casa delle Filippine.
L’Italia parte molto bene, approfittando di una Repubblica Dominicana in bambola per mettere un parziale di 12-0. Tutto funziona per gli Azzurri ma, poco alla volta, coach Garcia trova le contromisure giuste per riportare sotto i caraibici. Italia bene in difesa ma ancora imprecisa dall’arco: ne approfitta Andres Feliz che mette ben cinque triple, tenendo a galla gli americani. La star Towns un po’ in ombra mentre la differenza la fa la panchina dell’Italia. Qualche decisione arbitrale discutibile e coach Pozzecco è costretto a lasciare il palazzetto per doppio tecnico. Gli Azzurri continuano a sbagliare troppo dall’arco, chiudendo il primo tempo 39 a 38. Il terzo quarto, però, vede Towns accendersi e l’Italia sprofonda a meno 13. I caraibici si portano avanti anche di 17 punti ma smettono di giocare troppo presto, consentendo agli Azzurri di rifarsi sotto nel finale. Spissu ci crede fino alla fine ma le triple non entrano. Finisce 87 a 82, prima sconfitta del 2023.
Partenza sprint degli Azzurri
Nonostante si giochi all’Araneta Coliseum, ad una ventina di chilometri dalla capitale filippina, questa è forse la partita decisiva per il gruppo A dei mondiali di basket. Italia e Repubblica Dominicana hanno portato a casa una vittoria e si candidano a prendersi la vetta del girone. Il compito degli Azzurri di Pozzecco è quello di dimostrare che, specialmente dall’arco, quello che si è visto contro l’Angola era solo dovuto al nervosismo del debutto. Il nemico pubblico numero uno, ovviamente, è Karl Anthony Towns, cecchino dei Minnesota Timberwolves. L’inizio del primo quarto è tutto a favore dell’Italia: difesa estremamente attenta ed aggressiva che approfitta di un paio di imprecisioni dei caraibici per mettere dei turnover. A convertire le ripartenze in punti sonanti ci pensa poi Polonara, abbastanza da convincere coach Nestor Garcia a chiamare il primo timeout per mettere a punto le cose. Il tecnico argentino è un vecchio volpone ma gli aggiustamenti ci mettono qualche minuto a vedersi. Per il momento la circolazione palla degli Azzurri è perfetta e ci pensa Fontecchio a mettere il 6-0. I caraibici provano costantemente le triple ma la mano è freddissima, sia per Towns che per Quinones. Melli e compagni ne approfittano e mettono un parziale devastante di 12-0, contro una difesa troppo brutta per essere vera.
Andres Feliz, play della Juventud Badalona, riesce finalmente a mettere qualche punto sul tabellone, approfittando poi del fallo di Polonara per convertire un libero. L’Italia gigioneggia un po’ troppo in attacco, regalando un pallone agli avversari che ringraziano e consentono a Feliz di mettere la prima tripla. Disattenzione inconsueta degli Azzurri, che fino a questo momento erano stati quasi perfetti in difesa. Poco alla volta i caraibici riescono a rientrare in partita, grazie a qualche imprecisione dell’Italia in ripartenza e una buona pressione difensiva dei ragazzi di Garcia. A tenere a galla gli Azzurri in un momento non semplice ci pensa Nicolò Melli, micidiale in difesa, specialmente sotto il tabellone. Ancora una volta imprecisi dall’arco i ragazzi di Pozzecco, capaci anche di sbagliare tiri apertissimi. Il tecnico azzurro chiama un altro timeout per mettere a punto le cose ma quando si tratta di mettere triple, l’Italia è ancora assente ingiustificata.
Zero su tre al momento e la Repubblica Dominicana ne approfitta: qualche fallo di troppo da parte di Tonut e Polonara con relative proteste di Pozzecco, con la panchina che si becca un tecnico. Dopo il 12-0 dell’inizio, ci vuole la penetrazione di Filippo Ricci per sbloccare un momento negativo degli Azzurri. Il giocatore dell’Olimpia Milano è in serata ed approfitta di una marcatura generosa di Towns per mettergli una tripla in faccia, la prima della partita. Il tecnico azzurro continua a litigare con gli arbitri e stavolta il tecnico è per lui, segno di un nervosismo crescente. A fare la differenza, però, è la panchina azzurra, che trova punti importanti per tenere un minimo di luce sugli avversari e chiudere 19-13.
Pozzecco espulso, l’Italia soffre
Il piano tecnico dell’Italia continua a rimanere lo stesso: pressione costante in difesa, negare le penetrazioni facili ed i tiri dalla distanza per Towns, un vero e proprio cecchino. Se Montero non fa male, Feliz è decisamente in serata e mette la sua terza tripla. L’Italia ha qualche problema a trovare il bandolo della difesa caraibica, ora più aggressiva e perde qualche pallone di troppo. Feliz fa quattro su quattro ed insiste dall’arco, con la penetrazione di Paiola a tenere avanti di un punto gli Azzurri. I ragazzi di Garcia ci hanno messo un quarto per trovare le misure dell’Italia ed ora dall’arco fanno malissimo. Per fortuna c’è ancora Nicolò Melli in difesa, con la sua sesta stoppata del mondiale: il veterano dell’Olimpia protesta un po’ troppo e viene punito con un tecnico. Gigi Datome trova un canestro che dà un minimo di respiro agli Azzurri ma la Repubblica Dominicana è sempre lì, a cercare spazio per le proprie triple. Il capitano si prende sulle spalle un paio di sospensioni non banali e le mette entrambe, portando l’Italia a più 7.
L’Italia approfitta di una buona giornata di Achille Polonara per mettere punti su punti e tenere a distanza una Repubblica Dominicana che, a parte i tiri dall’arco, non riesce a trovare molte alternative in attacco. Fontecchio ne approfitta per mettere un bel gancio e subire anche un fallo, portando l’Italia sul 34-26, parziale di 7-0 che fa il paio con quello del primo quarto. Ancora una volta qualche errore di troppo da tre punti, errore che consente a Karl Anthony Towns di mettere un’impressionante tripla da fermo. Spissu risponde nel giro di pochi secondi, punti davvero importanti per gli Azzurri, specialmente per ridare un minimo di fiducia. Qualche polemica di troppo per uno sfondamento della star Nba su Tonut e, stavolta, Gianmarco Pozzecco si becca il secondo tecnico. Come negli ottavi degli Europei, l’allenatore dell’Italia è costretto a lasciare il palazzetto, consegnando la squadra nelle mani di Edoardo Casalone.
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L’impatto sulla partita delle decisioni arbitrali si fa sentire e l’Italia perde un attimo la bussola. Anche in difesa la pressione non è più quella di inizio partita e le penetrazioni dei caraibici hanno vita facile, abbastanza da portare per la prima volta in avanti la Repubblica Dominicana. Fontecchio approfitta di un mismatch in difesa per riportare avanti gli Azzurri ma, ancora una volta, la precisione nel tiro non è quella dei giorni migliori. Si arriva all’intervallo lungo con l’Italia avanti 39 a 38 in quella che si conferma una partita estremamente complicata.
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Towns si accende, Italia giù
Al rientro dagli spogliatoi la partita continua sui binari del primo tempo. Italia discreta in difesa ma troppo imprecisa dall’arco. Karl Anthony Towns, invece, sta scaldando la mano ed entra finalmente in partita, collaborando con Feliz e riportando la Repubblica Dominicana a più cinque. Tonut si prende un tiro non semplice e mette tre punti d’oro, tenendo a galla l’Italia. Melli è costretto a spendere il terzo fallo su una penetrazione dei caraibici, una mancanza che potrebbe farsi sentire più avanti. L’inizio dei ragazzi di coach Garcia è perfetto, con una serie di triple che si abbattono sul canestro azzurro. Scintille tra Towns e Polonara ma la vera battaglia è quella sotto il tabellone dell’Italia, dove concediamo troppi rimbalzi offensivi ai caraibici. Casalone capisce che bisogna mettere a punto qualcosa e chiama un timeout. Repubblica Dominicana ormai in fiducia, con anche le seconde linee che mettono canestri pesanti. Serve una risposta di squadra da parte degli Azzurri, al primo momento critico del loro mondiale. I caraibici si portano avanti con decisione, andando su un più dodici a cinque minuti dalla fine del terzo quarto.
A questo punto niente sembra funzionare per gli Azzurri: quando Fontecchio trova una tripla e si porta in doppia cifra, risponde Karl Anthony Towns dall’arco, arrivando a 18 punti. Gli Azzurri non riescono più a bloccare le linee di passaggio dei rivali e concedono troppi tiri facili ai dominicani. Casaloni passa alla zona e la palla rubata si converte in uno schiaccione di Melli. Palla fondamentale per ridare fiducia agli Azzurri, che fintano la tripla per consegnare il pallone a Ricci nel pitturato. L’Italia si riporta sul meno otto ma commette qualche ingenuità in difesa. Bella comunque la reazione d’orgoglio dei nostri, cui certo non manca il carattere. La risposta dei caraibici si affida alle triple di Feliz, che stasera sbaglia davvero rarissimamente. Quarto fallo per Melli ed ennesima tegola su un Italia decisamente in crisi. Anche le penetrazioni di Fontecchio non funzionano più ma ci pensa Datome a tenere la barca a galla. Il problema vero è che la difesa non riesce a fermare il tiro dalla lunga distanza: le conseguenze sul tabellone sono evidenti. Il terzo quarto si chiude su un deprimente 69-56: per rimettere in sesto la gara servirà un mezzo miracolo.
Finale pazzesco, l'Italia si rifa sotto
Il quarto quarto vede l’Italia con una montagna da scalare, un tiro dalla lunga distanza che non funziona ed una squadra come la Repubblica Dominicana ormai in trance agonistica. La difesa non funziona più ma la tigna degli Azzurri fa la sua parte, con l’Italia che prova in ogni modo a riaprire una partita ormai messa malissimo per i nostri. Quando anche Montero inizia a colpire da tre punti, lo sconforto della panchina italiana è evidente. La gara se ne sta andando dalle mani degli Azzurri e non funziona davvero più niente. Tutti i tiri da tre degli italiani si stampano sul ferro mentre dall’altra parte anche panchinari come Mendoza, che in campo si era visto pochissimo, trova triple pesantissime. Tonut trova la sua seconda tripla ma ormai ricucire lo strappo nei confronti dei caraibici è un’impresa. Con percentuali dall’arco del genere andare avanti nel basket moderno è praticamente impossibile.
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Ad ogni canestro del solito Melli, forse l’ultimo ad alzare bandiera bianca, troviamo un canestro facile concesso ai rivali e punti che servono per rendere ancora più interessanti le statistiche delle stelle della Repubblica Dominicana, con Feliz e Towns che hanno avuto vita fin troppo facile. Nel finale c’è spazio per qualche canestro facile della stella di Minnesota, un paio di buone ripartenze per gli Azzurri ma, ormai, questa partita ha detto quel che doveva dire. Gli ultimi due minuti sono più una formalità, buoni solo per rendere più corposo il proprio bottino personale. L’Italia ci prova, anche se deve fare a meno Melli, fuori per falli e diversi altri titolari. La panchina, come al solito, fa il suo, con Ricci che contribuisce alla grande e Spissu che non ne vuole sapere di mollare. Il play di Venezia mette una tripla e subisce fallo, in un potenziale gioco da quattro.
A 55 secondi dalla sirena gli Azzurri vanno a meno 7, uno scatto d’orgoglio importante per chiudere al meglio questo mondiale. Spissu subisce un fallo sulla ripartenza: canestro valido e Italia che con 25 secondi da giocare ha cinque punti da riprendere. Grande carattere del sardo e partita che si riapre di colpo dopo un fallo in attacco dei caraibici. Cinque punti in 25 secondi sono tantissimi ma Spissu ci prova lo stesso: i suoi due liberi portano gli Azzurri a meno tre con 19 secondi e spiccioli. Fuori Polonara per Paiola, si gioca tutto nell’ultimo possesso della Repubblica Dominicana. Tonut spende un fallo e manda Quinones sulla lunetta: invasione sul secondo libero e la seconda volta non sbaglia.
Per l’assalto finale si prova ancora dall’arco ma le triple non vanno a segno. Non c’è tempo per altro: vince la Repubblica Dominicana 87 a 82. La prima sconfitta nel 2023 per l’Italia arriva nel momento peggiore. Ora bisognerà giocarsi il tutto per tutto con le Filippine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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