"Basta sprechi", la promessa non mantenuta

Con le forbici sono maestri. Basta con gli sprechi. Stop alle spese. Zac, un bel colpo, e via un pezzetto del welfare, delle pensioni e dei sussidi per chi non arriva alla fine del mese. Ma guai a toccare i privilegi del Palazzo. Qui vale la politica degli annunci e solo di quelli: meno soldi per deputati, portaborse e amici degli amici avvolti nell’agiatezza di antiche consuetudini. La realtà, naturalmente, è diversa: il flusso di denaro continua come prima e più di prima. Se no, che Casta è. Un riguardo che torna con i giornali di partito, anzi «organi di movimento politico», come recita suadente la norma incastrata nel corpo legislativo per mungere risorse: alzi la mano chi ha mai acquistato o solo sentito nominare alcuni dei fogli finanziati. Giornali semiclandestini, sconosciuti perfino al popolo degli edicolanti, eppure sovvenzionati generosamente. Centinaia di migliaia o addirittura milioni di euro, veri, vengono utilizzati per far girare rotative fantasma o ben sincronizzate con gli ingranaggi del Palazzo. Ci è stato detto che la situazione sarebbe cambiata, che l’epoca delle vacche grasse era finita, che certe situazioni al limite della decenza sarebbero state cancellate.

Il tempo dell’indignazione è durato lo spazio di uno spot. Le forbici avanzano impietose, come caterpillar, nel Paese. La mano che le guida si paralizza davanti al Palazzo. La Casta è pronta a cambiare: sempre e solo le vite degli altri.

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