Roma - Le prime dichiarazioni dell'ex terrorista condannato all'ergastolo per quattro omicidi, ora scarcerato, hanno il sapore della beffa. "Non voglio che questi momenti siano visti come la celebrazione di un trionfo: è necessario rispettare le istituzioni e le famiglie" delle vittime. Queste le uniche parole che Cesare Battisti si sarebbe limitato a dire, commentando la sua vicenda ieri in partenza da Brasilia, secondo quanto riporta il giornale brasiliano Estado de S.Paulo. E sulla vicenda si è espresso anche l'ex presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva, che ha detto: "La decisione che ho preso è esattamente conforme al trattato di estradizione con l'Italia. Penso che sia normale che qualche persona possa reclamare, mentre altre siano felici, ma il Brasile non poteva rinunciare alla sua sovranità".
"La decisione del Supremo tribunale federale sul caso Battisti, "non si discute più. Si deve rispettare»". Lo ha detto un portavoce della presidente brasiliana Dilma Rousseff poche ore dopo aver appreso della sentenza dell’Alta corte sul caso dell’ex terrorista italiano. "La presidente è stata informata della decisione e delle dichiarazioni delle autorità italiane sul caso Battisti", ha detto il portavoce spiegando che il capo di Stato "si limita a dire che la decisione del tribunale non si discute più, si rispetta".
La Farnesina richiama l'ambasciatore italiano Intanto i rapporti tra Italia e Brasile rimangono tesi. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha deciso il richiamo temporaneo a Roma, per consultazioni, dell’ambasciatore a Brasilia Gherardo La Francesca, dopo la decisione del Tribunale Supremo Federale brasiliano che ha negato l’estradizione in Italia di Cesare Battisti, consentendone la scarcerazione. Il richiamo è stato deciso "per approfondire, insieme alle altre istanze competenti, gli aspetti tecnico-giuridici relativi all’applicazione degli accordi bilaterali esistenti, in vista delle iniziative e dei ricorsi da esperire in merito nelle sedi giurisdizionali internazionali".
La richiesta del visto di soggiorno Battisti ha richiesto alle autorità brasiliane un visto di soggiorno permanente come scrittore. Il suo caso sarà esaminato dai consiglieri del Consiglio nazionale dell’immigrazione il prossimo 22 giugno. L’ex terrorista dei Pac è ritornato in libertà dopo che l’altro ieri il Supremo tribunale federale del Brasile ha confermato la decisione presa dall’ex presidente Lula nell’ultimo giorno del suo mandato di non concedere l’estradizione in Italia di Battisti, condannato all’ergastolo in contumacia dalla giustizia italiana per quattro omicidi commessi negli anni Settanta.
Il Supremo tribunale federale ha respinto la richiesta di estradizione presentata dal governo italiano per sei voti a tre, ma il ministro del Tribunale superiore di giustizia brasiliano, Luiz Fux, ha detto che l’Italia avrebbe dovuto appellarsi direttamente a una corte internazionale e non al Supremo tribunale federale. "La Repubblica italiana ha un contenzioso con la Repubblica federale del Brasile. Questo non è di competenza del Supremo tribunale federale ma della Corte internazionale dell’Aia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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