La bellezza asettica uccide l'estetica

L'odierna società digitale definisce «bello» ciò che è pulito, rifinito e smacchiato da ogni impurità.

Lo smartphone LG G Flex, le sculture di Jeff Koons e la depilazione brasiliana sono immagini di cui si serve Han per descrivere come vengano sottoposte a un processo di levigatura che ne separa ogni traccia di negatività e contrasto, eliminandone qualsiasi pensiero critico indagante. L'individuo è ridotto a mero consumatore di azioni passive, accettando un'estetica precaria e parziale dell'ideale di bellezza, dispensando like e sharing senza provare stupore e scuotimento.

Francesco Catellani

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