Città del Vaticano - Una grande figura, un pontefice straordinario. Un esempio per la chiesa. Benedetto XVI, a pochi giorni dalla beatificazione di Karol Wojtyla, si sofferma sul suo predecessore. "Quando il prossimo primo maggio verrà beatificato papa Giovanni Paolo II, - ha detto Ratzinger della messa del crisma celebrata in San Pietro - penseremo pieni di gratitudine a lui quale grande testimone di Dio e di Gesù Cristo nel nostro tempo, quale uomo colmato di spirito santo. Insieme con lui - ha aggiunto - pensiamo al grande numero di coloro che egli ha beatificato e canonizzato e che ci danno la certezza che la promessa di Dio e il suo incarico anche oggi non cadono nel vuoto".
Vergogna per i nostri errori "Nonostante tutta la vergogna per i nostri errori, non dobbiamo, però, dimenticare che anche oggi esistono esempi luminosi di fede; che anche oggi vi sono persone che, mediante la loro fede e il loro amore, danno speranza al mondo", ha detto Benedetto XVI per introdurre la riflessione su papa Wojtyla. La sua osservazione è giunta dopo la denuncia del fatto che l’Occidente ha perso la fede e si è distaccato dal cristianesimo e così dalla sua storia e cultura".
Occidente annoiato "Non è forse vero che l'Occidente, i paesi centrali del cristianesimo sono stanchi della loro fede e, annoiati della propria storia e cultura, non vogliono più conoscere la fede in Gesù Cristo?".
Se lo è chiesto il Papa celebrando in San Pietro la messa del crisma, in cui si benedicono gli olii santi che serviranno durante tutto l'anno liturgico. "Abbiamo motivo di gridare in quest'ora a Dio - ha aggiunto Benedetto XVI - non permettere che diventiamo un non-popolo. Fa che ti riconosciamo di nuovo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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