"La salute mentale un diritto di tutti". Come prendersene cura? Risponde la psicoterapeuta Valeria Fiorenza Perris (UnoBravo)

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra ogni 10 ottobre abbiamo intervistato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Clinical Director di UnoBravo per discutere di benessere psicologico come diritto per tutti

"La salute mentale un diritto di tutti". Come prendersene cura? Risponde la psicoterapeuta Valeria Fiorenza Perris (UnoBravo)

Il 10 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della salute mentale istituita a partire dal 1992 da Richard Hunter, vice presidente della Federazione mondiale per la salute mentale.

Questa ricorrenza diventa ogni anno l’occasione per sensibilizzare le persone sull’importanza del benessere psicologico e per lottare contro ogni stigma che ruota intorno a questo tema. È anche un modo per coinvolgere attivamente tutte le istituzioni che operano per promuovere e prevenire il malessere fonte di problemi e patologie di carattere psicologico come ansia, attacchi di panico, abuso di sostanze stupefacenti e alcol, depressione, suicidio.

Per quest’anno la Federazione mondiale della salute mentale dalle sue ricerche e studi sulla popolazione mondiale ha fatto emergere la triste verità che quasi 1 miliardo di persone in tutto il mondo vive con un disturbo mentale. Molte sono le cause e i fattori che minacciano il benessere psicologico che deve essere visto come un diritto di tutti.

Di benessere psicologico e di come salvaguardarlo e tutelarlo nella società odierna discutiamo in questa intervista con la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di UnoBravo.

Dottoressa Fiorenza Perris, uno degli obiettivi della Giornata Mondiale della Salute Mentale è quello di promuovere il benessere psicologico, cosa si intende?

Il benessere psicologico è uno stato mentale ed emotivo in cui una persona si sente appagata, ha un senso di scopo e soddisfazione personale ed è in grado di gestire le sfide quotidiane con equilibrio ed efficacia. Questo stato comprende una buona salute mentale, relazioni positive con gli altri, consapevolezza di sé, autostima e resilienza. Promuovere il benessere psicologico implica fornire un supporto accessibile e di alta qualità per far sì che ogni persona possa raggiungere e mantenere questo equilibrio, rafforzando le proprie capacità di affrontare lo stress, gestire le emozioni e costruire relazioni significative.

Che impatto ha il benessere psicologico sullo stato di salute di una persona?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che "non c'è salute senza salute mentale". Il benessere psicologico ha un notevole impatto sulla salute complessiva degli individui. Una buona salute mentale contribuisce a ridurre lo stress, uno dei fattori scatenanti di malattie cardiache e ipertensione. Inoltre, una mente sana spesso va a braccetto con un sistema immunitario più robusto. Chi gode di un buon benessere psicologico spesso tende a fare scelte più salutari nella dieta, a prendersi maggiormente cura del proprio corpo e ad avere una migliore igiene del sonno: tutti aspetti che hanno un impatto positivo sulla salute in generale. Inoltre, raggiungere una condizione psicologica ottimale permette anche di affrontare in modo più efficace e resiliente le sfide della vita e relazionarsi meglio con noi stessi e con gli altri. Investire nella salute mentale è un passo fondamentale per poter vivere bene.

Nella società odierna quali sono le principali cause di malessere psicologico che minacciano la salute mentale degli italiani?

Secondo il rapporto AXA Mind Health del 2023, l'Italia si colloca all'ultimo posto in termini di salute mentale, alla pari con il Giappone. Solo il 18% degli italiani dichiara, infatti, di godere di uno stato di pieno benessere. Questa situazione colpisce soprattutto le donne, a causa delle disparità di genere, e i giovani, influenzati dall'uso eccessivo di social media e tecnologia. Tuttavia, la ricerca ha anche messo in luce dei segnali positivi: c'è una diminuzione dello stigma associato alla salute mentale e un aumento dell'interesse delle persone a prendersi cura del proprio benessere psicologico. Infatti, sono sempre di più coloro che scelgono di affidarsi a un terapeuta non solo per superare delle difficoltà grandi e palesi, ma anche per intraprendere un percorso di crescita personale. Le ragioni che spingono le persone a chiedere il supporto di Unobravo sono tra le più disparate. Nel 2022, oltre il 67% delle quasi 300.000 persone che si sono rivolte a noi desiderava sviluppare maggiore autostima, darsi nuove prospettive, così come acquisire più consapevolezza, fiducia e sicurezza. Anche l’ansia e lo stress sono disagi molto diffusi e affliggono 2 italiani su 3. Le difficoltà relazionali sono, poi, anch’esse un problema molto comune. Secondo i dati che abbiamo raccolto, più di 1 persona su 2 lamenta di non sentirsi serena riguardo la propria vita affettiva e di non riuscire a vivere al meglio le relazioni con partner, figli, familiari o amici. Infine, non dobbiamo sottovalutare l'impatto della pandemia e dei lockdown, che hanno amplificato disagi preesistenti e ne hanno generati di nuovi. Le esperienze degli ultimi anni hanno lasciato un segno profondo in ognuno di noi. È, quindi, del tutto normale e fisiologico che possa ancora capitarci di nutrire ancora ansie, timori o preoccupazioni, anche ora che l’emergenza pandemica è finita.

Alcuni dati Istat dimostrano che sono le donne quelle che soffrono di più di ansia e depressione mentre gli uomini tendono di più ad abusare di alcol e sostanze stupefacenti. Secondo lei esiste una correlazione tra stereotipi di genere e salute mentale?

Sì, può esistere una correlazione tra stereotipi di genere e salute mentale. I ruoli di genere tradizionali e gli stereotipi culturali possono influenzare la salute mentale di uomini e donne in modi diversi. Nel caso delle donne, la pressione sociale e le aspettative culturali possono portare all’insorgere di stress, ansia e depressione. Per gli uomini, i tradizionali stereotipi di mascolinità possono, invece, spingerli a nascondere e soffocare la propria emotività. L'abuso di alcol e sostanze stupefacenti spesso non è altro che un meccanismo messo in atto per affrontare difficoltà emotive che non si riesce ad esprimere. Promuovere l'uguaglianza di genere e una comunicazione aperta sulle questioni di salute mentale può aiutare entrambi i sessi a gestire meglio le sfide emotive e a cercare un supporto, qualora fosse necessario, senza essere influenzati da stereotipi di genere disfunzionali.

Rispetto al passato il concetto di salute mentale sta cambiando ma purtroppo attorno ad esso dilagano ancora tabù e pregiudizi. Quali sono le ragioni secondo lei?

In Italia, i temi legati alla salute mentale sono spesso avvolti da tabù e pregiudizi. Lo stigma è ancora saldamente radicato nella nostra società e ciò fa sì che questi argomenti, a volte, siano ancora trattati in sordina e spesso con vergogna e imbarazzo. Anche l'idea di cercare aiuto da uno psicologo è ancora un tema poco sdoganato. La terapia è spesso tutt’oggi associata al trattamento di gravi disturbi e patologie, quando, in realtà, può rappresentare un prezioso strumento per stare meglio con sé stessi e con gli altri. Inoltre, nel nostro Paese persiste ancora una tendenza, soprattutto tra gli uomini, che porta molte persone a sentirsi in imbarazzo nel mostrare fragilità e vulnerabilità e a non cercare prontamente aiuto in caso di malessere. Per eliminare definitivamente lo stigma e rendere l'accesso alla terapia qualcosa di normale e socialmente accettato, è essenziale educare e sensibilizzare le persone. Per questa Giornata Mondiale della Salute Mentale, noi di UnoBravo abbiamo dato vita alla campagna #PensatiGiusto, che ha l'obiettivo di incoraggiare le persone ad acquisire una maggiore consapevolezza e accettazione emotiva. Con questa campagna - che include affissioni, attività sui social e che raggiungerà il suo apice con una experience aperta al pubblico in Piazza San Babila a Milano nella giornata di oggi - vogliamo, ancora una volta, contribuire ad abbattere lo stigma sui temi di salute mentale e a creare un mondo in cui il benessere psicologico possa finalmente rivestire un ruolo centrale nella società.

Come ci si può prendere cura della propria salute mentale?

Lavorare sulla propria emotività, saper riconoscere quello che proviamo, perché lo proviamo e come agire nel mondo con coraggio, ma anche rispettando ciò che abbiamo in animo, è la sfida principale. Spesso raggiungere queste consapevolezze in totale autonomia può essere complesso. Un percorso di terapia può essere molto utile per conoscere e accettare sé stessi, in quanto intraprendere un percorso psicologico significa iniziare un viaggio evolutivo, conoscitivo e terapeutico, finalizzato a conoscere se stessi in profondità e modificare dinamiche non funzionali. Accade ancora troppo spesso che si parli di salute mentale e terapia psicologica in riferimento ad avvenimenti traumatici, problematiche relazionali o altri tipi di difficoltà mentre poche persone raccontano di quanto possa essere bello e appagante cominciare un percorso simile. A volte può essere faticoso ma è un viaggio da intraprendere pian piano per scoprire, ad esempio, parti di sé che non si conoscevano prima.

Lo slogan di quest’anno è La salute mentale è un diritto umano universale. Come e con quali strumenti si può garantire questo diritto?

Ad oggi, in Italia non c’è una vera e propria cultura del benessere a 360°, c’è poca consapevolezza di quanto sia importante prendersi cura della propria mente e dovremmo agire sulla prevenzione. Per far sì che la salute mentale venga riconosciuta e implementata come un diritto umano universale è necessario adottare un approccio olistico che includa finanziamenti adeguati, politiche efficaci e iniziative volte all’educazione delle persone. È, inoltre, essenziale che ci sia una stretta cooperazione tra il governo, la sanità pubblica e privata, le organizzazioni e tutta la comunità.

Qual è il ruolo dello psicologo nella promozione del benessere psicologico e della salute mentale?

Per lungo tempo, la terapia e, con essa, anche la figura dello psicologo sono state oggetto di pregiudizi. Tutt’oggi sono, purtroppo, ancora in molti a credere che andare dallo psicologo significhi necessariamente essere affetti da un disturbo mentale. Altri, invece, si chiedono che tipo di ascolto, conforto o supporto si possa ottenere da un terapeuta, che non sia possibile trovare confidandosi con un amico. Tuttavia, negli ultimi anni, complice anche la pandemia, si è assistito a un progressivo sdoganamento della psicoterapia. Ciò ha portato anche a una maggiore valorizzazione del terapeuta e del suo lavoro clinico. Mentre in passato cercare supporto psicologico era spesso stigmatizzato, oggi sempre più persone si rivolgono a professionisti per migliorare la qualità della propria vita. Così come in presenza di un malessere fisico è prassi consultare il medico, allo stesso modo, se si prova un malessere psicologico, dovrebbe essere consuetudine rivolgersi al terapeuta. La salute mentale influisce sulla nostra vita quotidiana, sulle relazioni e sul nostro benessere generale.

Attraverso il supporto di uno psicologo, possiamo intraprendere un viaggio di autoesplorazione, acquisire nuove prospettive ed elaborare strategie per affrontare con successo le sfide della vita e vivere in modo più pieno e appagante.

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