Sonno, le carenze influiscono sulla salute mentale e sul neurosviluppo, ecco perché

Secondo recenti studi dormire permette l'autoregolazione emotiva. Conoscere i disturbi del sonno in età infantile permette di prevedere quelli dell'età adulta

Sonno, le carenze influiscono sulla salute mentale e sul neurosviluppo, ecco perché

Il sonno e il tempo dedicato al riposo è fondamentale per il benessere del nostro organismo. Spesso sottovalutata, una buona dormita è in realtà una chiave fondamentale per il nostro stato di salute. Specialmente nei bambini il riposo è importante per lo sviluppo psicofisico, e favorisce sia i processi di apprendimento che di rielaborazione e fissazione dei ricordi. Dormire in maniera irregolare, al contrario, può provocare dei danni anche seri, poiché può incidere sul sistema immunitario e sul nostro cervello.

Secondo la dottoressa Elisa Fazzi, direttrice di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza Asst Ospedali Civili di Brescia e presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile, non è vero che durante il riposo tutto si ferma, anzi. Quando dormiamo viene fissata la nostra memoria, e gli ormoni connessi allo sviluppo del cervello lavorano per consertirci di rielaborare le emozioni. Non solo. Avviene lo sviluppo cognitivo, utile per l'apprendimento. Insomma, dormire favorisce il neurosviluppo.

Ma cos'è il neurosviluppo? Come spiegato dalla dottoressa Fazzi al Corriere, si tratta del "processo della crescita che inizia dal concepimento, dura fino alla tarda adolescenza e porta allo sviluppo e formazione di tutti quelli che sono i circuiti del sistema nervoso centrale che servono alle funzioni adattive". Si tratta di uno step fondamentale, specie nell'infanzia e nell'adolescenza. "Il neurosviluppo è caratterizzato dalla plasticità del sistema nervoso centrale che, soprattutto nei primi mille giorni (dal concepimento ai primi due anni di vita), è capace di modificare la propria struttura e funzione in base all'esperienze. La plasticità è una delle caratteristiche fondamentali del cervello del bambino, in realtà sarà presente anche nell'età adulta, ma nei primi anni di vita è un processo potente legato soprattutto alla maturazione della mielina che è una sostanza che, nel sistema nervoso centrale, aiuta la maturazione e favorisce la velocità di conduzione dello stimolo ed è legata, soprattutto, alla produzione di sinapsi, le connessioni che le cellule nervose hanno tra loro", ha spiegato la dottoressa. "Le sinapsi non sono predeterminate alla nascita, si formano prevalentemente nei primi anni di vita, e sono i modi in cui i neuroni si connettono tra di loro. Queste connessioni crescono e aumentano in base all’esperienza ma poi vengono ridotte e potate, si parla di 'potatura sinaptica' nei primi anni di vita e poi durante l'adolescenza, i due momenti della vita, in particolare, in cui viene definito l'individuo", ha aggiunto.

Il sonno ci accompagna per tutta la durata della nostra vita, e si modifica con noi. La dottoressa ha indicato due fenomeni particolarmente importanti: il ritmo circadiano, che organizza i ritmi del riposo/veglia, e la pressione omeostatica, che influisce sul nostro desiderio di dormire. "Il neonato trascorre dalle 14 alle 18 ore dormendo e sappiamo che i cicli di sonno del neonato alternano tre ore di veglia e tre ore di sonno. Il suo sonno poi si distingue in sonno attivo (occhi chiusi, movimenti spontanei e respiro irregolare) e quieto (occhi chiusi, respiro regolare, pochi movimenti). E poi ci sono gli stati di veglia, ovvero quando il piccolo inizia ad aprire gli occhi, che si distinguono in stati di 'veglia quieta' e 'veglia attiva'".

Per quanto riguarda gli adolescenti, ha spiegato la dottoressa, il loro è un ciclo notturno più breve rispetto a quello dei bambini. "Gli adolescenti tendono ad addormentarsi più tardi e recuperare nel weekend ma sarebbe importante che la routine del sonno venisse mantenuta il più possibile e questo vale a ogni età", ha sottolienato la dottoressa Fazzi. "Va anche detto che l'autoregolazione emotiva, importante per la vita di relazione, è molto legata al sonno. Il sonno aiuta l'autoregolazione emotiva e viceversa". Questo perché il lobo frontale e l'amigdala, dove risiede il sistema nervoso centrale, partecipano all'autoregolazione emotiva. Non solo. Infuiscono sulla stabilizzazione dei ricordi, aiutano la memoria e la concentrazione. Alle lunghe, dormire poco e male ha effetti negativi sulla qualità della nostra vita. "Quando arrivano degli adolescenti in osservazione il sonno è la prima indicazione che consideriamo e, quasi sempre, il disturbo del sonno è molto rilevante. Il disturbo del sonno, infatti, può essere considerato un filo conduttore di disturbi di disregolazione emotiva che magari cambiano espressione nel tempo e si manifestano in forme diverse in infanzia e adolescenza. Per esempio è ricorrente il legame tra disturbi del sonno nei primi anni di vita e quelli dell’umore in età adulta", ha chiarito la dottoressa.

Chi dorme poco in adolescenza può riscontrare difficoltà nella capacità decisionale, disturbi dell'attenzione, ansia, fino ad arrivare a depressione. I problemi possono poi incidere anche nell'età adulta. Del resto, un corretto riposo promuove la regolazione del comportamento e delle emozioni nei primi anni di vita, cosa che inciderà nell'adulto del futuro. "Assicurare un buon sonno nei primi anni di vita consente di avere una qualità di vita migliore nelle età successive. Se si parla di sonno in età scolare, tra i 6 e i 12 anni, è considerato il 'gold standard' della qualità del sonno, è di norma il periodo della vita in cui il sonno è più efficiente, c’è una grande quantità di sonno non Rem, quindi di sonno profondo, che agisce su diverse funzioni", ha spiegato Oliviero Bruni, direttore di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale S. Andrea di Roma.

Importante, a questo punto, monitorare lo stato del sonno del bambino.

Questo controllo andrebbe fatto in quei bimbi che si mostrano particolarmente nervorsi, irritabili, oppure disattenti e iperattivi. Spesso fra le cause di questi problemi ci sono proprio disturbi del sonno. Preoccupazione anche per gli adolescenti che passano troppe ore con gli occhi puntati sul cellulare, invece di occupare del tempo nel riposo.

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