Toxoplasmosi: cos'è, i sintomi e le complicanze

L'infezione rappresenta un vero e proprio rischio per le donne in gravidanza e per i soggetti con un sistema immunitario compromesso

Toxoplasmosi: cos'è, i sintomi e le complicanze
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Con il termine toxoplasmosi si indica una malattia parassitaria causata dal Toxoplasma gondii, un protozoo appartenente al gruppo degli apicomplexa. Questo parassita infetta gli animali a sangue caldo, incluso l'uomo. Tuttavia soltanto il gatto (selvatico e domestico) gli consente di replicarsi sessualmente e di contaminare così le sue feci.

Il disturbo, diffuso in tutto il mondo, in particolare in Africa, in Medio-Oriente, in Asia Sud-Orientale, in America Latina, in Europa Centrale e Orientale, rappresenta un vero e proprio allarme per le donne incinta e per i soggetti immunodepressi. Scopriamo insieme in che modo avviene il contagio e come si manifesta la toxoplasmosi.

Toxoplasmosi, come avviene il contagio

Il contagio della toxoplasmosi avviene generalmente per via orale. Sono vari i potenziali veicoli della trasmissione del protozoo:

  • Feci di gatti infetti: dopo aver pulito la lettiera del felino è bene non portare mai le mani alla bocca o cucinare se prima non sono state debitamente lavate;
  • Carne, frutta e ortaggi: la carne rappresenta una fonte di pericolo nel momento in cui non viene cotta in maniera adeguata. Allo stesso modo frutta e ortaggi, soprattutto se coltivati a terra, non devono mai essere consumati a crudo;
  • Acqua contaminata: tale evenienza è frequente nei Paesi poveri dove i servizi igienici sono scadenti.

Seppur molto raramente è possibile contrarre la toxoplasmosi anche in seguito ad un trapianto di organo o ad una trasfusione di sangue se il donatore è infetto.

Toxoplasmosi, i rischi in gravidanza

Una donna gravida che contrae la toxoplasmosi ha il 40% circa di probabilità di trasmettere la malattia al feto. Il rischio, basso nelle prime settimane di gravidanza grazie alla placenta che fa da scudo, aumenta con il progredire della gestazione e diventa massimo nel terzo trimestre. Tuttavia è bene precisare che nelle prime settimane la possibilità di aborto è maggiore.

I danni fetali provocati dalla toxoplasmosi consistono in lesioni a carico del cervello, degli occhi, del cuore, dei polmoni, del fegato, delle orecchie e della milza. Solo una piccola parte dei neonati manifesta i sintomi alla nascita. Nella maggior parte dei casi, infatti, la sintomatologia esordisce durante l'infanzia, l'adolescenza e talvolta anche in età adulta.

Sintomi e complicanze della toxoplasmosi

In soggetti sani la toxoplasmosi è quasi sempre asintomatica. Il tempo di incubazione va da 5 a 23 giorni. Raramente il disturbo può manifestarsi con:

  • Dolori muscolari;
  • Mal di testa;
  • Stanchezza;
  • Mal di gola;
  • Febbre;
  • Ingrossamento dei linfonodi.

I sintomi sono più marcati nelle persone con un deficit del sistema immunitario le quali sono altresì soggette a complicanze come la corioretinite, ovvero l'infiammazione della retina e della coroide. Non meno rare sono la polmonite e l'encefalite che, se non ben trattate, possono anche provocare il decesso.

Diagnosi e trattamento della toxoplasmosi

La diagnosi della toxoplasmosi si basa sull'esecuzione di un esame sierologico chiamato Toxo-test il cui scopo è quello di cercare nel sangue del paziente la presenza di due tipologie di anticorpi, le IgM e le IgG. Se i sintomi sono lievi, il trattamento non è necessario. Diversamente esso prevede la somministrazione di due antibiotici, la primetamina e la sulfadiazina.

La terapia della toxoplasmosi in gravidanza, sempre a base di antibiotici, varia a seconda del periodo in cui è avvenuto il contagio. Prima della sedicesima settimana si prescrive la spiramicina.

I già citati primetamina e sulfadiazina, invece, sono indicati dopo la sedicesima settimana. Chiaramente terapie e cure devono essere prescritte dal medico curante. La prevenzione, come sempre, è l'arma migliore. Essa si basa sul rispetto di alcune semplici regole:

  • Lavare le mani dopo aver toccato un gatto e dopo aver pulito la sua lettiera. Se si è in attesa delegare questo compito;
  • Consumare carne cotta;
  • Lavare bene la frutta e la verdura;
  • Prestare attenzione all'acqua che si beve durante i viaggi in Paesi in via di sviluppo;
  • Evitare il consumo di latte crudo non pastorizzato.
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