Tumore all'utero: cause, sintomi e prevenzione

Pap test, HPV test e vaccino sono le armi indispensabili per prevenire il carcinoma all'utero, una forma neoplastica che colpisce le donne di qualsiasi età

Tumore all'utero: cause, sintomi e prevenzione

Definito anche cancro della cervice uterina, il tumore all'utero è purtroppo uno dei più frequenti. Basti pensare che ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati circa 3.500 nuovi casi e che esso rappresenta per le donne con età inferiore ai 40 anni la seconda causa di morte dopo il cancro alla mammella. La zona colpita, la cervice appunto, è la parte inferiore dell'utero ed è collegata in maniera diretta alla vagina. Per la precisione si distinguono l'ectocervice ricoperta da cellule squamose e l'endocervice costituita da cellule ghiandolari. Esistono due tipologie di questa forma cancerosa:

  • Il carcinoma squamo-cellulare, è il più frequente e si sviluppa nelle cellule squamose dell'ectocervice;
  • L'adenocarcinoma, è meno diffuso e si sviluppa nelle cellule ghiandolari dell'endocervice.

Conoscere i sintomi è molto importante in ottica preventiva. Nei prossimi paragrafi cercheremo di offrire una panoramica degli stessi e delle cause di questa malattia che la scienza sta cercando di rendere sempre più curabile e che, ricordiamo, interessa i soggetti femminili di qualsiasi età.

Cause e fattori di rischio del tumore all'utero

La causa principale del tumore all'utero è un agente virale, il cosiddetto papilloma virus umano (HPV). Nella maggior parte dei casi l'infezione, frequentemente asintomatica, viene debellata con successo. Tuttavia può succedere che il microrganismo non venga eliminato e che, nell'arco di cinque anni, provochi alterazioni precancerose del tessuto che riveste il collo uterino. Questa condizione prende il nome di neoplasia intraepiteliale cervicale o CIN. Per lo sviluppo del carcinoma vero e proprio devono trascorrere dieci-quindici anni. Non sono poi da sottovalutare alcuni fattori di rischio che contribuiscono all'insorgenza della patologia:

  • Fumo di sigaretta;
  • Predisposizione familiare;
  • Infezioni sessualmente trasmissibili;
  • Stati di immunodepressione;
  • Uso prolungato nel tempo di contraccettivi orali;
  • Gravidanze numerose.

I sintomi e la diagnosi del tumore all'utero

Quello all'utero è un tumore subdolo. Nelle fasi iniziali, infatti, spesso è asintomatico. La paziente può però manifestare un sanguinamento vaginale anomalo, in particolar modo tra una mestruazione e l'altra o dopo un rapporto sessuale. Ancora dei dolori a livello lombare e/o nella zona pelvica e un aumento delle secrezioni vaginali che diventano maleodoranti. Nelle fasi più avanzate la crescita della neoplasia è associata ad una sintomatologia maggiormente marcata che include:

  • Costipazione;
  • Algia ossea;
  • Sangue nelle urine;
  • Edema degli arti inferiori;
  • Perdita di peso;
  • Stanchezza.

Le lesioni precancerose silenti vengono identificate durante visite ginecologiche di routine. Diversamente, in presenza di sintomi, l'esame diagnostico per eccellenza è il Pap test. In caso di positività esso deve essere seguito dall'esecuzione di alcuni esami. Precisamente colposcopia, biopsia e TAC.

Trattamento e prevenzione del tumore all'utero

La prima e fondamentale strategia messa in atto per curare il tumore all'utero consiste nella sua rimozione chirurgica. In caso di cancro allo stadio iniziale si opta per la conizzazione che, sotto guida colposcopica, prevede l'escissione della lesione mediante bisturi a lama fredda o con il laser. Quando la massa è voluminosa è necessario un intervento più importante che talvolta comporta anche la rimozione di utero, ovaie e linfonodi regionali. Se il carcinoma si è esteso a vescica e retto è opportuno associare alla chirurgia sedute di chemio e radioterapia.

Come sempre in ambito medico la migliore arma resta quella della prevenzione. Essa si basa sull'esecuzione di visite ginecologiche annuali durante le quali lo specialista procede all'esecuzione del Pap test. Per le donne di età superiore ai trent'anni è raccomandato altresì l'HPV test, un esame che consente di individuare la presenza del DNA del Papilloma virus nelle cellule della cervice.

Non meno importante, infine, è il vaccino bivalente, quadrivalente e nova-valente che può essere somministrato gratuitamente a tutte le ragazze che hanno compiuto undici anni. La sua efficacia è infatti maggiore se l'inoculazione avviene in soggetti che non hanno ancora avuto rapporti sessuali.

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