da Milano
Che serata! La poesia ha battuto la mafia, ma Cosa Nostra non si è fatta distruggere. Diciotto milioni di persone inchiodate davanti alla schermo per assistere a due eventi che da tempo non accadevano in Tv. E soprattutto due prodotti della tanto invocata «qualità» che scarseggia in prima serata. Bene, veniamo ai fatti salienti: la serata è stata, come previsto, stravinta da Benigni. Ma Totò Riina ha resistito bene. La media dello share dello show dantesco è stata del 35,69 per cento con 10 milioni e 76mila spettatori. La fiction di Canale 5, invece, ha raggiunto il 28,59 per cento con 7milioni 995mila spettatori. Agli altri canali solo le briciole. La sostanza è una: se i due programmi non si fossero scontrati, avrebbero entrambi realizzato molti più punti.
Benigni, nel dicembre del 2003, quando lesse - in maniera sublime - l’ultimo canto del Paradiso fu seguito da quasi tredici milioni di persone e superò il 45 per cento di share. E, quest’anno, a settembre, quando il consiglio di amministrazione Rai firmò il contratto per l’Inferno, si aspettava un risultato (messo nero su bianco) simile, ma a quell’epoca non si sapeva che Mediaset avrebbe controprogrammato con l’ultima puntata della migliore fiction dell’anno. Dunque l’attore non ha realizzato il sospirato boom che avrebbe consentito a Raiuno di riagguantare Canale 5 e vincere la sfida della garanzia autunnale (che chiuderà oggi - dopo quattro anni di primato del primo canale - con vittoria della rete ammiraglia Mediaset). Però in prima serata lo show dantesco è stato dieci punti sopra Canale 5 e sette punti sopra nella sovrapposizione con la fiction.
Dall’altro lato, Il Capo dei Capi, con il finale mozzafiato della strage di Falcone e della cattura di Totò Riina, ha tenuto stretto il suo pubblico che si è conquistato settimana dopo settimana e alla fine si è aggiudicato la palma di fiction più vista della stagione.
Il confronto dell’andamento degli ascolti nel corso della serata, mostra come gli spettatori fossero interessati a entrambi i programmi. Partiamo (seguendo il grafico sopra) dall’inizio dello show di Benigni, iniziato subito dopo il Tg1, in assenza di Affari tuoi. Già nell’anteprima, mentre l’attore corre per il palco annunciando la diretta, lo share va al 31 per cento e, dopo il break pubblicitario, cresce senza fermarsi fino a superare il 39 per cento e dodici milioni di persone. Sono i momenti più spassosi in cui se la prende a destra e manca con tutti i politici, da Berlusconi - un po’ di più con lui - a D’Alema, da Mastella a Calderoli. In quei minuti su Canale 5 va in onda Striscia la notizia. Alle 21,30 avviene un vera e propria magia, di quelle inspiegabili: proprio nel momento in cui Benigni termina la parte più scoppiettante del suo show e comincia ad addentrarsi nella lettura del quinto canto, comincia la fiction di Canale 5. A quel punto, il divario tra i due canali inizia a decrescere. Gli spettatori di Dante diminuiscono, passando da undici milioni e mezzo (alle 21,30) ai sette dei saluti finali, con uno share che passa del 37 a circa il 33: discesa naturale, visto che la lettura dantesca è stata molto bella ma certamente meno scoppiettante della prima parte dello show (e molte persone a una certa ora vanno a letto). Gli spettatori di Riina, invece, praticamente restano immutati sulla quota degli otto milioni e mezzo dall’inizio alla fine.
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