Roma - "In questi due anni abbiamo lavorato bene e risolto tutte le emergenze, vecchie e nuove". Nonostante gli attacchi dell'opposizione e la campagna mediatica che punta a screditare il lavoro portato avanti dal governo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi invita il centrodestra a fare fede all'impegno preso con gli elettori: "Chi non ci sostiene sarà un traditore a vita". Ma assicura che anche all'interno di Fli ("un treno guidato da Bocchino e diretto a sinistra") sono in molti a sentirsi in difficoltà. Proprio per questo, "non tradiranno".
Il sostegno al governo Berlusconi ha ricordato che "i parlamentari eletti nel centrodestra saranno costretti a sostenerci con i loro voti sino al completamente della legislatura". "Chi non lo farà - ha avvertito il premier - si assumerà la responsabilità di aver tradito gli elettori e sarà segnato per tutta la vita dal marchio del tradimento e della slealtà". "Vogliamo realizzare con chi ci sta patto quel patto di legislatura del quale ho parlato nelle scorse settimane - ha continuato il premier - questo vuol dire che siamo aperti a ragionare con tutti senza pregiudizio se non con l’impegno della coerenza del rispetto al nostro programma e l’impegno della lealtà nei confronti nei nostri elettori". Berlusconi ha spiegato che non bisogna sapravvalutare il consenso di Fli: "Sono un treno che va a duecento all’ora ma che si infrangerà su un muro di cemento. Molti esponenti di Fli si sentono in grave difficoltà, qualcuno di loro mi diceva che sono saliti su un treno a guida Fini con destinazione terza gamba del centrodestra e si trova invece su un treno a guida Bocchino, Granata e Briguglio, con destinazione sinistra".
Un momento politico assurdo La missione che il premier ha voluto affidare ai Promotori della libertà è quella di "aiutare gli italiani a capire questo momento politico così assurdo". Un momento "così contrario agli interessi del Paese e così lontano dagli interessi veri della gente". Nel videomessaggio pubblicato oggi, Berlusconi ha voluto ricordare che "il nostro è il governo del fare, del fare quello che la gente chiede alla politica, cio‚ quello di cui il Paese ha bisogno". "Gli altri parlano - ha spiegato il premier - noi facciamo. La vita pubblica è paralizzata da una crisi politica, irragionevole e irresponsabile, che ci ha riportato indietro la vecchia partitocrazia, con i suoi linguaggi e i suoi egoismi". Per sabato 11 e domenica 12 dicembre i Promotori sono chiamati a organizzare "una grande manifestazione e una raccolta di firme di sostegno all’azione del governo per non tradire gli elettori" al fine di "mettere in campo una mobilitazione davvero efficace".
L'eventualità di nuove elezioni In attesa del voto di fiducia alle Camere, il premier è tornato a ragionare sui possibili senari politici. "Questo governo è stato eletto dagli italiani - ha spiegato il presidente del Consiglio - al nostro governo non c’è altra alternativa se non quello di nuove elezioni". Poi, però, ha avvertito: "Nessuno vuole le elezioni perché sanno che se andassimo alle elezioni li sbaraglieremmo tutti". Berlusconi è, inoltre, convinto che "l’Italia abbia bisogno di tutto meno che di instabilità e paralisi". "Una crisi di credibilità, che spaventasse i mercati e gli investitori internazionali - ha avvertito il Cavaliere - ci porterebbe sulla stessa strada della Grecia e dell’Irlanda".
Governo avanti col lavoro Il presidente del Consiglio ha comunque fatto sapere che nemmeno la crisi politica e gli attacchi dell'opposizione riusciranno a bloccare il governo: "Continueremo a lavorare perchè sono convinto che il Parlamento ci assicurerà la fiducia, non solo al Senato, ma anche alla Camera".
Berlusconi è, infatti, "convinto che non ci sarà bisogno di nuove elezioni" dal momento che "il senso di responsabilità, la coerenza, il rispetto e la lealtà verso gli elettori, la necessità di evitare un salto nel buio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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