Milano - Quasi otto milioni di spettatori per la finale. Trentasei per cento di share, che significa raccogliere più di uno spettatore su tre della platea televisiva di lunedì sera. Il miglior risultato negli ultimi tre anni. Con un esito di questa portata, la nona edizione del Grande Fratello non poteva chiudersi senza un elogio del vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, che ha sempre creduto con forza che il filone del reality non fosse in declino come invece più volte è stato pronosticato, visti anche i risultati altalenanti di altre edizioni. E, per marcare ancora di più il concetto, ha rilasciato ieri sera al Tg5 un’intervista realizzata da Cristina Parodi. In sostanza l’appena rinominato vicepresidente del gruppo di Cologno ha augurato lunga vita al genere televisivo che tanto bene in termini di ascolti e di raccolta pubblicitaria ha portato a Canale 5 e ha sostenuto che i reality sono uno specchio reale della nostra società. Dunque i discorsi che da tempo si fanno sulla loro estinzione - ha chiesto la Parodi - sono da dimenticare? «Direi di sì - ha risposto Berlusconi junior -. I reality oggi rappresentano il genere televisivo più moderno e al passo coi tempi. La differenza è tra reality belli e brutti». Ma il vicepresidente non ha fatto una classifica di quali rientrano nei primi e quali nei secondi. Cosa rende il reality ancora così forte gli è stato chiesto ancora. «Molto dipende dalla bravura degli autori a trovare il cast - ha continuato -. Se il cast è giusto come quest'anno il reality diventa una rappresentazione della nostra società». Poi si passa a esaminare se qualche volta in questo tipo di show non ci sia qualche esagerazione. «Nel cercare qualcosa di interessante si può trovare anche qualche eccesso ma a pagare sono le storie vere di sentimenti, storie che fanno venire fuori i valori, come quelle di Ferdi e Marcello. Al pubblico piacciono i valori in cui può riconoscersi».
Pier Silvio si riferisce ovviamente al vincitore del reality, Ferdi, che ha avuto addirittura l’onore di finire in un articolo (oltre a tutti quelli che gli hanno dedicato i giornali italiani) sul quotidiano britannico The Guardian che ieri ha paragonato la sua vittoria con quella raccontata nel film premio Oscar The millionaire, in cui un ragazzino delle baraccopoli di Mumbai diventa milionario grazie a un quiz show. Sul futuro di Ferdi, che - ricordiamo - è un rom arrivato in Italia a soli otto anni con una storia di infanzia e adolescenza durissima, e sulla possibilità che possa avere un futuro in Tv, Berlusconi risponde: «Dipende da lui... Certo è che la sua storia è una favola, e toccare con mano il fatto che le favole esistono ancora è un fatto positivo».
Poi il discorso torna sui reality e su quello che il vicepresidente ruberebbe alla concorrenza. «L'unico interessante - risponde - è l'Isola dei famosi. In Italia ci sono tre reality importanti, oltre all’Isola, il Grande Fratello e Amici e tanta competizione porta vantaggio ai telespettatori». In che misura, gli si chiede ancora, oggi la tv è il sogno di tanti ragazzi fra reality e talent show? «Questi spettacoli interpretano un sogno.
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