Come molti si aspettavano, Mohammad Sinwar, fratello dello scomparso leader di Hamas, sta venendo fuori come la nuova guida dell'organizzazione islamista. A "stanarlo", proprio le trattative di queste ore: il fratello minore del defunto Yahya Sinwar avrebbe accettato in linea di principio i termini dell'accordo di una tregua nella Striscia. Lo hanno riferito fonti arabe al Wall Street Journal. Secondo il quotidiano Usa, il consenso è stato dato poche ore dopo che Hamas, ieri, aveva dichiarato che l'accordo era nella sua "fase finale".
A confermarlo su X è Barak Ravid di Axios. Un alto funzionario israeliano "mi ha riferito: c'è una svolta nei negoziati di Doha. Il leader di Hamas a Gaza, Mohammad Sinwar, ha dato una risposta positiva allo scambio degli ostaggi", ha scritto Ravid. Un'altra fonte citata da Ravid si è mostrata ottimista su un'intesa entro domani al massimo.
Il diavolo, però, resta nei dettagli. È stato raggiunto, sì, un accordo di cessate-il-fuoco a Gaza, ma il suo annuncio continua a essere ritardato a causa di disaccordi sui meccanismi di attuazione. Lo ha riferito all'agenzia di stampa Al-Araby Al-Jadeed un'importante fonte palestinese, secondo cui Benjamin Netanyahu avrebbe tentato di sabotare l'accordo e di ritardarne l'avanzamento all'ultimo minuto, insistendo affinché i soldati israeliani tenuti in ostaggio da Hamas fossero inclusi nella lista dei 33 ostaggi da rilasciare nella prima fase dell'accordo.
L'accordo, adesso, agita le complesse acque del governo israeliano. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha affermato di essere ancora indeciso se sostenere o meno l'imminente accordo. Dopo numerose consultazioni, tra cui quella con il primo ministro, il leader dell'estrema destra ha rilasciato una dichiarazione video in cui afferma che "siamo in un momento cruciale e fatidico per la sicurezza, il futuro e l'esistenza dello Stato di Israele".
Dall’Autorità Nazionale Palestinese, Mohammad Mustafa preme per il punto dolente dell'ultima fase: ha, infatti, affermato che “non sarà accettabile” che in futuro la Striscia di Gaza venga amministrata da un’altra entità diversa dall’Anp. "Mentre aspettiamo il cessate-il-fuoco, è importante sottolineare che non sarà accettabile che nessuna entità governi la Striscia di Gaza se non la legittima leadership palestinese e il governo dello Stato di Palestina", afferma Mustafa. Per l'Anp, dunque, qualsiasi tentativo di consolidare la separazione tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, o di creare entità transitorie, sarà respinto.
Nonostante i passi avanti, non si ferma il fuoco nelle ore febbrili d'attesa. Sono continuati senza sosta nella notte e questa mattina i raid dell'aviazione israeliana su Gaza. Secondo fonti locali, sono almeno trentatré le vittime degli attacchi ma il bilancio potrebbe salire. Sette persone della stessa famiglia sono morte in un attacco aereo contro la scuola elementare Farabi, a Gaza, dove avevano trovato riparo decine di sfollati.
Altre undici sono rimaste uccise a Deir al-Balah, nel centro della Striscia, in un bombardamento sulla casa in cui si rifugiavano. Sette poi le vittime di un raid nel campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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