Potenziamento del latino, musica, arte e sdoppiamento di storia e geografia. Sono alcune delle principali novità della scuola che verrà.
Dopo oltre cento consultazioni con associazioni di genitori, di categoria e comitati studenteschi, la Commissione chiamata a sostenere il ministero nella stesura dei nuovi programmi ha dato corpo al progetto che ieri lo stesso ministro ha presentato sotto forma di decreto al Consiglio dei ministri. Torna l'insegnamento del latino nelle scuole medie (a partire dal secondo anno). La nuova riforma punta a un deciso sforzo per migliorare le competenze linguiste degli studenti. E in questo caso anche il latino torna ad assumere un ruolo strategico. Smette di essere materia extracurricolare. Sarà ancora a scelta delle famiglie ma diventerà curricolare (un'ora a settimana dalla seconda media).
La Commissione di esperti ha avuto innanzitutto un problema da affrontare. Un problema insito nel risultato di una recente indagine Ocse che ha fatto scattare un campanello d'allarme. Il 35% degli italiani adulti (tra i 16 e i 65 anni) sono incapaci di comprendere una frase scritta breve e semplice, venendo così «tagliati fuori dal mondo produttivo e dalla cittadinanza». Ecco quindi che la riforma parte fin dalle prime classi delle elementari per aumentare le competenze linguistiche. Innanzitutto favorendo la lettura. Fin dal secondo anno delle elementari ci si propone di aiutare la comprensione dei testi anche attraverso l'apprendimento a memoria di filastrocche, poesie e haiku. Tratti non solo dalla letteratura per l'infanzia ma anche da testi di autori moderni (Saba, Govoni, Pascoli, Gozzano e Penna). Serve soprattutto che gli alunni prendano gusto alla lettura, migliorando così anche le loro capacità di scrittura. La preoccupazione sulla formazione linguistica delle nuove generazioni prosegue anche alle scuole medie. La lettura viene stimolata anche attraverso lo studio dell'epica che non comprende più solamente i poemi omerici e Virgilio. Il repertorio si amplia fino a comprendere la saga di Percy Jackson. Nelle raccomandazioni della Commissione anche la proposta, di aiutare la comprensione di questi testi attraverso la visione di film e la lettura di graphic novel sull'argomento.
Resta forte il richiamo ai classici per ragazzi (Verne, Stevenson) da leggere in classe nella versione integrale ma a essi si possono affiancare autori che oggi sanno raccogliere il favore del pubblico più giovane senza rinunciare alla qualità romanzesca e letteraria, come Stephen King. L'obiettivo è recuperare un rapporto più intenso con i testi e quindi migliorare l'attitudine alla lettura. Non serve che diventino piccoli critici letterari. Occorre bensì, scrive la Commissione, che «imparino ad apprezzare testi scritti e ne parlino con competenza e se possibile con piacere».
L'anno passato dal ministero di viale Trastevere erano già uscite le linee guida per rinnovare gli insegnamenti delle materie scientifiche. Nel nuovo decreto si parla della sfera umanistica dell'insegnamento e dal quadro emergono altri importanti novità. Come l'abbandono della geostoria in favore di un ritorno allo studio separato delle due materie.
Nella riforma la Storia acquista un ruolo fondamentale fin dalle prime classi delle elementari dove si incoraggia la lettura di testi dell'epica classica ma anche della Bibbia per rafforzare le conoscenze delle radici della nostra cultura. Per le medie si rinuncia a un approccio enciclopedico, che rischia di essere dispersivo, per concentrarsi sulla storia europea e degli Stati Uniti per mettere bene in risalto le nostre origini. Resta comunque fondamentale lo studio della Storia come strumento di «formazione di una cittadinanza consapevole e responsabile».
Stessa finalità anche per lo studio della Geografia. Si punta ovviamente a conoscere bene (e forse anche meglio) il nostro Paese ma per il resto lo studio della materia deve essere là dove possibile associato a tematiche ambientali.
Lo studio delle lingue dovrà privilegiare gli aspetti pratici. Serve migliorare e potenziare la capacità di espressione (parlato) e la comprensione dell'alunno.
La presenza nella Commissione di personalità quali Uto Ughi e di Flavia Vallone, solista e prima ballerina al Teatro alla Scala, dimostra fin dall'inizio dei lavori di preparazione l'idea di valorizzare lo studio della musica e dell'arte.
L'idea di fondo è di fare dell'insegnamento delle arti visive un approccio pratico (sviluppando l'uso dei laboratori). Così come per la musica diventa importante insegnare ai ragazzi a suonare insieme e cantare in coro.
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