In Corea del Sud, il presidente sotto impeachment Yoon Suk Yeol è stato arrestato dalle forze dell'ordine. Il leader conservatore è stato prelevato dalla sua residenza a Seoul da centinaia e centinaia di agenti. Un veicolo nero lo ha trasportato presso l'ufficio dell'agenzia anti-corruzione (Cio) a Gwacheon, appena a sud della capitale, per poi trattenerlo nel centro di detenzione di Uiwang. Il Cio ha adesso 48 ore di tempo per richiedere un mandato separato per trattenere Yoon fino a 20 giorni per effettuare ulteriori interrogatori o rilasciarlo. "Lo Stato di diritto in Corea del Sud è completamente crollato", ha commentato il diretto interessato.
L'arresto di Yoon
Yoon ha dichiarato che l'inchiesta nei suoi confronti "è illegale" ma che non si è voluto opporre all'arresto per evitare "un disgustoso bagno di sangue". Un corteo di veicoli lo ha scortato negli uffici del Cio dove si è avvalso della facoltà di non rispondere durante le prime 2 ore e mezza di interrogatorio. Il 64enne, ex procuratore capo nazionale e primo capo di Stato sudcoreano in carica a finire sotto arresto, sta "esercitando il suo diritto di rimanere in silenzio", ha dichiarato alla stampa un funzionario. Il presidente - che è stato sospeso dalle sue funzioni in seguito all'apertura di un procedimento di messa in stato d'accusa - deve rispondere del tentativo di imporre la legge marziale all'inizio di dicembre.
Yoon è stato preso in custodia circa cinque ore dopo l'arrivo degli investigatori nel complesso presidenziale di Hannam Dong, e quasi tre ore dopo che gli agenti sono entrati con successo nella residenza (nel loro secondo tentativo di arresto). Dopo l'interrogatorio, come detto, l'uomo verrà inviato in un centro di detenzione a Uiwang, e qui potrebbe essere tenuto in custodia per settimane.
All'inizio dell'operazione di arresto gli investigatori anticorruzione e gli agenti di polizia hanno avuto uno stallo di ore con le forze di sicurezza nel cancello del complesso presidenziale, ma per il resto non hanno incontrato alcuna resistenza significativa. Alcuni agenti di polizia hanno usato delle scale per scavalcare le file di autobus posizionate dal servizio di sicurezza presidenziale vicino all'ingresso dell'edificio, per poi muoversi lungo il complesso collinare e completare l'arresto.
Cosa succede adesso in Corea del Sud
Grandi folle di persone si sono radunate stamattina fuori dalla residenza presidenziale per manifestare a favore o contro l'arresto del presidente destituito. Decine di sostenitori di Yoon hanno tentato di ostacolare l'arresto sdraiandosi di fronte all'ingresso del complesso presidenziale. Altri hanno intonato il nome del leader conservatore. I contestatori, invece, hanno risposto con scrosci di applausi ad ogni progresso nell'esecuzione del mandato di arresto.
Per il Partito democratico sudcoreano, la principale forza d'opposizione, l'arresto di Yoon "è il primo passo verso il ripristino dell'ordine costituzionale, della democrazia e dello Stato di diritto". "Anche se tardivo, è davvero un bene che si possa confermare che l'autorità pubblica e la giustizia in Corea del Sud sono ancora vive", ha dichiarato il capogruppo Park Chan Dae a una riunione del partito.
Ricordiamo che l'irruzione nella residenza di Yoon è scattata dopo la Corte costituzionale sudcoreana aveva avviato l'esame della sua destituzione per il tentativo fallito d'introdurre la legge marziale senza che il deposto presidente si presentasse all'udienza.
La stessa Corte ha tempo fino a metà giugno per confermare o annullare la mozione approvata il 14 dicembre dall'Assemblea nazionale, che ha portato alla sospensione del presidente. Le prossime udienze sono state fissate per il 21 e il 23 gennaio, e il 4 febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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