Milano - "Quasi quasi rinuncio al Milan": il settimanale "A", in edicola mercoledì, racconta in questi termini un lungo sfogo che il premier Silvio Berlusconi avrebbe avuto con alcuni fedelissimi del Pdl. Ovviamente non ci sono conferme. Secondo le indiscrezioni riportate dal settimanale dopo aver parlato di Fini, Veronica e delle inchieste sulla "cricca", il premier sarebbe arrivato al tasto dolente Milan.
Triste per Van Basten Un motivo di forte delusione per il Cavaliere è il no di Marco Van Basten, a cui era stato proposto il ruolo di allenatore rossonero per la prossima stagione. "Marco non ha accettato l’offerta e io non so che fare", pare che abbia detto Berlusconi. "Vendere il Milan mi costerebbe in termini di popolarità. Non è una decisione facile. Vi ricordate quando ho venduto Kakà? Ci ho rimesso tre punti alle europee. E poi con la crisi economica che c’è non è facile trovare un compratore".
Deluso per gli striscioni "Dopo tutto quello che ho fatto... Sono amareggiato, non lo merito. Sono stato io a portare questa squadra sul tetto del mondo, li ho fatti sognare e vengo ripagato così". Il profondo rammarico del Cavaliere risale al post-partita tra Milan e Juventus, a quelle immagini dello striscione esposto dalla curva ("Presidente bocciato, assente ingiustificato"). Il premier dopo il match con la "Vecchia signora" avrebbe confidato al telefono ad alcuni esponenti del Pdl la propria amarezza per l'ingratitudine di una parte della tifoseria. Ma nonostante ciò il Cavaliere è fermamente intenzionato a non mollare il proprio gioiello.
E intende ricaricare l'ambiente rossonero perché nel calcio, come nella politica, non è mai detta l'ultima parola. E il Milan in questi ultimi anni, nonostante l'irriconoscenza di alcuni, ha saputo collezionare una sfilza di trofei da fare invidia a tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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