
Sono passati già due giorni da quando il direttore del museo Leonardo3, Massimiliano Lasi, ha iniziato lo sciopero della fame. La protesta è rivolta contro il Comune, più precisamente contro Sala e gli assessori a Demanio e Cultura, sordi alla sua richiesta di incontro fatta già da 16 mesi. In ballo c'è la minacciata (dal Comune) chiusura del Museo che si trova in Galleria già da più di dieci anni. «Un'imposizione che non lascia aperture alla trattativa», scrive Luca Bernardo di Forza Italia che oggi presenterà una DRI (domanda a risposta immediata) in Consiglio per chiedere chiarimenti all'assessore competente. «È impensabile che una città come Milano chiuda una realtà così importante», sottolinea Bernardo. Il Museo Leonardo3 è un punto di riferimento per la divulgazione del genio vinciano. «In Francia, ad Amboise, dove Leonardo trascorse gli ultimi 4 anni della propria vita, hanno allestito un'imponente offerta turistica intorno alla sua memoria, mentre qui si sfratta un museo dedicato a lui, per far posto alla movida - dice Bernardo - È fondamentale tutelare la vocazione culturale della città, ricordando che il museo, sempre innovativo nei progetti e sempre ricco di visitatori, rappresenta un eccellente esempio di capitale turistico e culturale meneghino.
È assurdo che proprio la sinistra, che più di tutti si vanta di essere promotrice e detentrice di cultura, sfavorisca l'esistenza di un museo». E «come mai - si chiede infine - fino al 2023, Leonardo3 riceveva l'approvazione da parte del Comune, mentre adesso l'aria è cambiata (ma la mano è sempre la stessa)».
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