Biancalani pensa solo a accoglienza: "Comunità distrutta, va rimosso"

Dopo aver cercato di richiamare il sacerdote ai propri doveri, contattando il vescovo di Pistoia, centinaia di fedeli chiedono ora la rimozione dal suo ruolo di parroco di Vicofaro

Biancalani pensa solo a accoglienza: "Comunità distrutta, va rimosso"

Centinaia di residenti di Ramini chiedono a gran voce la rimozione di don Massimo Biancalani dal ruolo di parroco di Vicofaro.

Poco dedito alle attività religiose quanto attivo nella sua opera di accoglienza, il prete era già diventato un obiettivo dei parrocchiani, che avevano scritto una lettera ed incontrato il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli per lamentare la situazione. Si trattava di un primo passo, per sollecitare Biancalani a non trascurare le necessità della comunità di fedeli di cui dovrebbe occuparsi.

Questi ultimi, che in massa da tempo disertano anche la messa domenicale, chiedono ora in modo più diretto ed esplicito un nuovo parroco, visto che quello attuale latita nelle occasioni più importanti per la comunità parrocchiale.

"Non vengono più fatte le estreme unzioni, il coro è stato cancellato, i pochi bambini che seguono il catechismo sono costretti a stare in chiesa o nei locali della Misericordia. Altri si sono trasferiti in altre parrocchie.", lamentano i parrocchiani, come riportato da "La Nazione". "Non solo, nel corso di un funerale, lo scorso luglio, l’acquasantiera della chiesa si presentava come un posacenere. Le biciclette spesso vengono lasciate appoggiate all’altare della sacrestia", continuano a raccontare i fedeli, giunti a un punto di non ritorno.

"Il vescovo Tardelli, che ci ha incontrati lo scorso febbraio, ci aveva anche chiesto il massimo riserbo sulla questione e detto che sarebbe intervenuto in prima persona organizzando una riunione in chiesa insieme a don Massimo Biancalani. Siamo a ottobre e nessuno si è fatto vivo mentre la comunità parrocchiale è praticamente distrutta", denunciano ancora.

Biancalani, ben conscio di quanto accade intorno a lui e del malcontento della propria comunità, nonchè del drastico calo del numero di fedeli in parrocchia, va avanti per la propria strada e continua ad occuparsi principalmente di accoglienza.

"Non organizza più la festa della

parrocchia perché lamenta l’assenza di soldi. A volte si dimentica anche delle messe a suffragio dei defunti e dei funerali. A questo punto chiediamo che venga rimosso e che il vescovo ci ascolti", concludono i fedeli.

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