Una pittura raffinata, nella quale figurazione e astrazione si fondono per creare un universo onirico, caratterizza le opere di Piero Boni, alla Biblioteca Angelica (piazza SantAgostino) fino al 13 giugno. La mostra «Piero Boni. Mondi partecipativi», propone dipinti di grande formato, alcuni dei quali creati appositamente per questa mostra, e una selezione di pastelli e disegni realizzati negli ultimi 25 anni. Boni, notaio e artista allo stesso tempo, attinge alla letteratura, alla filosofia e alla fisica quantistica per indagare sulla dimensione spirituale della natura umana. I suoi mondi fantastici, ovvero i pianeti Giò e Artù, sono dominati dalla natura, dalla meditazione e dalla trasparenza dello spirito. I paesaggi alieni con le loro pianure, montagne e isole, ma anche con i loro edifici futuristici, pur mantenendo uno stile personale, rivelano linfluenza della pittura metafisica di De Chirico e Alberto Savinio e di altri esponenti artistici del primo Novecento. In due opere ci sono espicite citazioni da Mondrian e Pollock. Un tratto distintivo delle opere esposte è la presenza di un cielo nero stellato che rimanda allimmenso spazio sidereo. In Pianeta Artù. La ricerca della perfezione (96), lo sfondo nero contrasta con i colori pastello della composizione centrale.
Il titolo della mostra vuole evidenziare una dimensione partecipativa tra l«Io» dell'artista e un universo oggettivo. Come già sosteneva Origene nel III secolo, la salvezza è universale e per Boni va ricercata «in luoghi astrali di non identificate galassie dove la vita pulsa e prosegue».
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