Una bimba di 5 anni sfigurata da un pitbull

Una villetta rosa su due piani, abitata da tre famiglie imparentate tra loro. Una bimba di colore, di 5 anni, ospite saltuaria dell’abitazione. E il cane di casa, un pitbull nervoso e molto vivace, che in passato aveva già morso la sua proprietaria. Lo stesso animale che ieri, all’improvviso, ha assalito e azzannato la bimba, rischiando di trasformare un pomeriggio qualunque in un giorno di tragedia.
È successo a Paderno Dugnano, intorno alle 14.30, in via Fratelli Bandiera, una strada fitta di villette addossate le une alle altre dove tutti conoscono tutti ma ognuno tenta di farsi i fatti suoi. Così, ieri pomeriggio, c’è voluto il coraggio di un muratore bergamasco - che lavora nel cantiere di un palazzo di tre piani nella vicina via Curiel - per salvare la piccola dalle fauci del «mostro» a quattro zampe di nome Tyson. È solo grazie a quest’eroe nostrano, armato di un martello di ferro, infatti, se la bimba non ha mai perso coscienza e, dopo un’operazione d’urgenza al Niguarda, potrà continuare a vivere: il suo salvatore, infatti, non appena ha sentito le urla delle due donne che erano in cortile con la bimba, si è fatto guidare solo dal suo buon istinto. Ancora con il suo casco rosso in testa, ha abbandonato di corsa il cantiere seguendo le grida e, dopo aver scavalcato due recinzioni, si è trovato davanti il cane con la piccola tra i denti.
«Il pitbull non lasciava la presa, la piccola era tutta rossa, con la faccia insanguinata e urlava per il dolore e lo spavento, le due donne gridavano in preda al terrore perché, nonostante tentassero di portare via la bimba il cane era come inferocito, non la lasciava - spiega lui, Guido Frizzi, 45 anni e un figlio 17enne -. Non ci ho pensato troppo, non c’era tempo per pensare o scegliere soluzioni alternative, è stata una questione di attimi. Semplicemente ho afferrato il martello di ferro che porto qui alla cintola e ho sferrato qualche colpo al cane. Non appena sono passato alle maniere forti l’animale si è accucciato e ha lasciato andare la bambina».
Subito dopo l’intervento determinante del muratore, sul posto sono arrivati un’ambulanza e la polizia municipale. E mentre la bambina veniva trasportata d’urgenza al Niguarda, i vigili si occupavano del cane, ora in una gabbia d’isolamento al canile di zona in attesa dello sviluppo delle indagini sull’aggressione.
A quel punto le porte della villetta rosa si sono chiuse per non aprirsi più se non ai parenti e agli amici più stretti. E i tre nuclei famigliari che ci abitano (marito e moglie anziani e le loro due figlie con le rispettive famiglie) si sono trincerati dietro al cortina del silenzio e un alto cancello di ferro marrone dal quale, stando in strada, si può scorgere solo la parte superiore dell’abitazione.
«La bimba non è parente della famiglia italiana - spiega un’anziana vicina, Maria M., 83 anni -. So che è una piccola straniera, figlia di una donna che vive qui nelle vicinanze e che spesso lascia la figlioletta ospite di questi suoi amici italiani, molto affezionati alla bimba.

Il cane? È della famiglia da parecchio tempo. So che aveva già azzannato la padrona di casa, la più anziana. E posso dire che, tutte le volte che qualcuno passa per strada, lui fa dei salti pazzeschi e abbaia. Per questo in zona non è molto amato».

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