Blindata l’eredità Usa di Pavarotti: a New York la legge aiuta Nicoletta

da Modena

Lorenza, Cristina e Giuliana Pavarotti, le tre figlie che Big Luciano ebbe dalla prima moglie, Adua Veroni, faranno ricorso per suddividere secondo la «legittima» il patrimonio americano del tenore, ma il trust che il maestro firmò di fatto blinda l’eredità a favore di Nicoletta Mantovani. È difficile combinare le disposizioni italiane con quelle degli Stati Uniti e in particolare di New York, impossibile applicare le norme a tutela della «legittima» per immobili e soldi che Pavarotti aveva in America. Anche se un giudice italiano dovesse accertare che il trust viola i diritti degli altri eredi legittimari italiani, quei beni non sarebbero aggredibili dalle prime tre figlie.
Il «Separate Situs Will», il testamento per l’eredità di New York, si rifà alla legge vigente negli Usa. E in nessuno Stato americano è prevista una riserva a favore dei figli. Proprio questo ha consentito a Luciano Pavarotti, il 29 di luglio, di scegliere la legge da applicare alla successione dei suoi beni situati a New York. Verrà probabilmente accertato che il valore del patrimonio americano è superiore alla quota di cui Luciano Pavarotti poteva disporre a favore di Nicoletta, eppure i giudici americani molto difficilmente riterranno di applicare la legge italiana, proteggendo così le prime tre figlie.
C’è conflitto di normative, di regola all’intera successione si applica una sola legge, quella di cui è cittadino chi fa testamento. Dunque per Pavarotti vale la legge italiana, ma il Separate Situs Will è stato creato ad hoc per richiamarsi alla legge di New York. Le Corti americane hanno emesso molte sentenze che danno la prevalenza alla volontà del defunto di applicare la legge di New York, disconoscendo così le pretese dei legittimari danneggiati.
Lo stesso notaio Luciano Buonanno, che a Pesaro aveva raccolto il testamento di Pavarotti, era tenuto a rispettare al massimo la volontà del tenore.

Solo un giudice a posteriori, dopo le perizie sul patrimonio residuo e le donazioni fatte in vita, potrà valutare se siano stati violati o no i diritti delle figlie. E anche in quel caso Lorenza, Cristina e Giuliana resterebbero comunque a bocca asciutta, per quanto riguarda quei dieci milioni di euro fra appartamenti e titoli che Big Luciano aveva negli States.

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