Blocchi e targhe alterne si aspetta l’ok dei Comuni Oggi vertice in Regione

Summit al Pirellone anche con le Province. Formigoni: «Per me va bene ma serve il consenso di tutti». Albertini: «Sono inutili, non voterò»

Marcello Chirico

Piacciono poco, compresi ai Verdi («sono utili, ma non bastano» la loro dichiarazione di ieri), ma nella riunione di oggi pomeriggio la reintroduzione delle targhe alterne su scala lombarda - ovvero, in tutti i Comuni compresi all’interno delle cosiddette «aree critiche» (Milano, Sempione, Como, Varese, Bergamo e Brescia)- saranno all’ordine del giorno del vertice sull’inquinamento convocato in Regione. Un summit in cui si affronterà di petto l’emergenza ambientale e al quale parteciperanno gli amministratori di Comuni e Province interessate, insieme ai delegati delle associazioni di categoria, sindacati e quant’altro. Al vaglio ogni soluzione possibile, targhe alterne comprese. Una proposta osteggiata da molti (Palazzo Marino in testa) ma, al tempo stesso, caldeggiata da altri sindaci (basti pensare che proprio da oggi scatteranno a Pavia, mentre fino a ieri sono state utilizzate a Bergamo).
«Quello odierno rientra tra gli incontri che sistematicamente svolgiamo qui in Regione - ha tenuto a precisare Formigoni -, servirà a organizzare meglio il blocco di domenica prossima, oltre ad analizzare eventuali misure supplementari». Targhe alterne? «Personalmente sono disposto a introdurle, ma solo se esisterà il massimo consenso al riguardo», è stato chiaro il governatore, memore delle polemiche scatenatesi qualche inverno fa allorquando la Regione ne stabilì la programmazione per un breve periodo.
Allora come oggi si dichiara contrario il Comune di Milano. Il sindaco Albertini ha ribadito di ritenerle «inutili e dannose per l’economia», e proprio per questo oggi si asterrà al momento del voto, pur consapevole che «vinceranno gli altri, nonostante contino per uno e noi siamo più grandi di loro». Al fianco del primo cittadino si schiera l’Unione del Commercio, seppur premettendo - col vicepresidente Renato Borghi - che «più che contrari, non siamo favorevoli». Che se non è zuppa, è pan bagnato. «Ad ogni modo - aggiunge - ne ascolteremo le motivazioni e daremo, come sempre, il nostro contributo alla soluzione dei problemi».
Pro targhe alterne è invece la Provincia di Milano, seppur l’assessore all’ambiente Brembilla non le ritenga «la panacea per combattere l’inquinamento. Per il quale servono interventi strutturali». Proprio come va dicendo da mesi il suo collega in Regione, Domenico Zambetti, contrario alle targhe alterne e già al lavoro su un nuovo progetto di legge sulla qualità dell’aria «che prevederà un’azione continua e non sporadica. Targhe alterne e blocchi del traffico incidono poco», ma è quasi certo che anche per febbraio la Regione ne programmerà altri due (quello del 26 è già fissato). Formigoni ne aveva proposto uno comune per tutte le regioni Padane per domenica prossima, ma dal Veneto il governatore Galan - pur ritenendola una «proposta virtuosa» - l’ha giudicata impossibile perché arrivata fuori tempo massimo. «Fermare tutto il Nord non è cosa da poco - ha spiegato - e andrebbe fatto con programmazione e organizzazione». «Eppoi un blocco di questo tipo sarebbe poco significativo».

Una frecciatina a cui il Pirellone ha replicato con Zambetti che «qui da noi, nello spirito dell’efficienza, responsabilità e federalismo, le amministrazioni hanno chiesto alla Regione di coordinare questo tipo di azioni. Eppoi in Lombardia giudichiamo i blocchi significativi». Amichevoli screzi.

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