Blocco delle auto, nessuno sconto ai tifosi

L’assessore Zambetti: «Giusto trattarli come gli altri milanesi». Goggi: «In questi casi le barriere sono spesso rimosse a forza»

Quello che non è riuscito finora a Carlo Ancelotti (ovvero: fermare l’Inter), ha provato a farlo un altro milanista convinto: il governatore lombardo Roberto Formigoni, il quale - sfruttando il blocco del traffico programmato (da lui medesimo) per domenica prossima - ha cercato di impedire a squadra e tifosi nerazzurri di arrivare a San Siro. Motivo: inquinano (e, nella sua testa, avrà pure pensato che quelli interisti lo fanno decisamente più degli altri). Quindi, sarebbe stato opportuno posticipare alle 21 l’incontro Inter-Chievo, previsto invece per domenica alle 15. Ma la Lega ha detto no, per le solite ragioni televisive e quindi il «tentativo» formigoniano di costringere i cugini a giocare in notturna è fallito.
Fuori dalla barzelletta, l’idea del governatore esulava dalla partigianeria sportiva ma mirava esclusivamente a realizzare un blocco-auto in grado di portare i maggiori benefici possibili all’aria milanese. Da qui l’intenzione di limitare al massimo le deroghe - argomento che è stato spesso motivo di scontro con quelle amministrazioni civiche troppo lassiste -, e quindi pure ad atleti, dirigenti e (in stragrande maggioranza) tifosi di calcio e altre discipline. «Ho segnalato a tutte le società sportive della Regione - comunicava ieri Formigoni - che il blocco è confermato e che i Comuni non potranno concedere deroghe. Se le società volessero variare l’orario d’inizio delle partite questo faciliterebbe i tifosi. L’Armani Jeans l’ha fatto (l’incontro con la Carpisa Napoli è stato posticipato infatti alle 20.45, ndr), anche le società calcistiche potrebbero muoversi in questa direzione e si potrebbero giocare così le partite alle 21, come avviene già per la Coppa Italia».
Ma la Lega ha posto il proprio veto. Inter-Chievo si giocherà così regolarmente alle 15 e ai tifosi che arrivano da fuori Milano verrà consentito l’accesso a S.Siro, dalle 14.30 alle 15.30 e il conseguente deflusso dalle 17 e le 18.30, dai corridoi aperti in via Novara e via S.Elia. «È l’unica cosa che si può fare - spiega l’assessore milanese al Traffico, Giorgio Goggi - perché i blocchi vengono puntualmente travolti dai tifosi e la Polizia li toglie per evitare problemi di ordine pubblico, com’è capitato altre volte». Si farà insomma come il 16 gennaio 2005 per un Milan-Udinese di campionato.
«Eppure - sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Zambetti - basterebbe obbligare chi arriva dalle tangenziali ad usare il metrò a Palmanova o Rogoredo, dove tra l’altro esistono pure ampi parcheggi per bus e auto. Le comodità ci sono, e non capisco perché i tifosi non le debbano sfruttare». Di sicuro dovranno farlo i residenti a Milano, poiché per loro non ci sarà nessuna deroga.
«Formigoni è formidabile - il commento del capogruppo regionale dei Verdi, Carlo Monguzzi - perché inquinare dalle 20 alle 23 è la stessa cosa, ma il governatore può dire che fino alle 20 è andato tutto bene. Piuttosto noi ci appelliamo a tutti i tifosi affinché si rechino allo stadio in tram o metrò».

Secondo Stefano Maullu, però, presidente della commissione Ambiente al Pirelli, l’Inter avrebbe fatto richiesta in Comune di una deroga speciale per i propri tifosi che si recheranno a San Siro: «Ma l’Inter - chiede l’azzurro - ritiene forse che i tifosi siano cittadini diversi dagli altri? Onde evitare figuracce, l’ambientalista Milly Moratti corra ai ripari».

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