Bocca (Confturismo): no alla reintroduzione della tassa di soggiorno

Il presidente dell'organizzazione ascoltato al Senato: troppe le criticità di un settore che invoca chiarezza normativa e deregulation

«É come sentire il polso stabilmente debole di un infermo: non ci sono segnali che possano far pensare a una crisi imminente ma sta di fatto che il malato non guarisce». Con questa metafora il presidente Bernabò Bocca ha rappresentato oggi alla Commissione industria, commercio e turismo del Senato - riunita per l'audizione a Confturismo - lo stato del settore, dopo le difficoltà del 2009 e nel pieno delle criticità dell'estate in corso.
Nella sua relazione Bocca ha prospettato le difficoltà nelle quali le imprese si trovano a operare ma ha anche fornito chiare indicazioni sulle strade da percorrere per uscire dalla crisi. Dal protrarsi del commissariamento dell'Agenzia nazionale per il turismo Enit, alle questioni aperte sul demanio proprio nella stagione in cui una presenza turistica su due riguarda il turismo balneare, alla necessità di modificare i piani regolatori dei comuni per consentire agli albergatori che lo vogliano di uscire dal vincolo di destinazione d'uso dei loro immobili.
Bocca - oltre a ribadire l'inaccettabilità della reintroduzione della tassa di soggiorno e stigmatizzare lo stillicidio delle tasse aeroportuali - ha altresì invocato l'adozione di una vera politica fiscale per il turismo: «l'ostinazione - ha affermato - con la quale sono state portate avanti negli ultimi decenni politiche fiscali esclusivamente dedicate al settore industriale/manifatturiero in un Paese dove i servizi sono largamente prioritari, è quasi un controsenso».


Il presidente della Commissione senatore Cesare Cursi ha apprezzato la qualità delle riflessioni proposte di Bocca, che sono peraltro state alla base dei numerosi e documentati interventi dei componenti della Commissione susseguitisi nel corso dell'audizione.

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