Igor Principe
Un cast eccezionale, che va dal protagonista - Roberto Bolle - ad Anton Bogov passando per Marta Romagna, Greta Hodgkinson, Andrej Merkur'ev, Eugenija Obraztsova, Daniela Severian e altri calibri della danza come Lars van Cauwenbergh, Monica Perego, Irena Veterova e Zenaida Yanowsky. Un successo garantito in ogni luogo in cui è transitato, dal Teatro Regio di Parma al Lirico di Cagliari, da Ravenna al Giappone. E che lascia immaginare un'analoga risposta anche per la trasferta cinese del 5 luglio, organizzata in occasione dell'anno della cultura italiana nel Paese del Dragone.
Roberto Bolle and Friends (in programma al Teatro degli Arcimboldi martedì alle 20.30) è insomma un appuntamento su cui qualunque esperto di settore punterebbe per assicurarsi il pienone, di cassa e consensi. Rimane allora da chiedersi perché a Milano arrivi solo ora, considerando quanto Bolle sia legato alla città in virtù dei suoi titoli targati Scala. Uno tra tutti: dal 2003 è étoile del teatro. «L'importante è che ci sia, e soprattutto in una stagione come questa, che per gli Arcimboldi è stata così importante», dice lui, evitando ogni possibile polemica. «La risposta del pubblico poi è stata fantastica - prosegue -, con numerose richieste di una seconda data. Purtroppo ragioni strutturali ci impediscono di farla, ma la soddisfazione rimane enorme».
Proprio questa particolare formula - assenza di scenografie, un programma articolato su un repertorio che include tradizione e modernità, scelta di brani in cui ogni artista valorizza le proprie capacità - è uno dei segreti su cui si basa il successo di cui s'è detto.
E che offre a Bolle lo spunto per un piccolo sfogo. «Se fatta bene e con proposte di qualità, la danza dimostra di avere numeri invidiabili. Eppure in Italia è considerata una Cenerentola delle arti. Vero è che i nostri enti lirici hanno una tradizione fondata sull'opera, ma è altrettanto vero che all'estero i generi hanno pari dignità. Credo che un gala - prosegue - possa essere un buon viatico per far conoscere sempre più questa forma d'arte perché riesce a rivolgersi anche a chi non ne è appassionato e può essere ospitato sia nei piccoli che nei grandi teatri».
Il programma di questo nuovo Bolle and friends, come in passato, è una cascata dei più celebri passaggi di repertorio. L'étoile scaligera ne danzerà quattro. L'inizio è con Marta Romagna, prima ballerina della Scala, in Apollon Musagèe, coreografia di George Balanchine su musiche di Stravinskij. Quindi Petit Mort, ovvero un Mozart riletto da Jiri Kilian visto recentemente, con la stella americana Greta Hodgkinson, che sarà accanto a Bolle anche nel suo pezzo forte: Excelsior, ovvero il ballo italiano per antonomasia, che a cavallo tra Ottocento e Novecento spospolò nei teatri di tutto il mondo.
Ultima passaggio del protagonista sarà su una coreografia di William Forsythe, In the middle somewhat elevated, su musiche di Thom Willems, in cui danzerà con un'altre delle muse più apprezzate dai coreografi contemporanei, Zenaida Yanowski, e di nuovo con Marta Romagna.
Tra le altre presenze - piuttosto nutrite: sono dieci gli artisti in scena - da segnalare un classicissimo quale La bella addormentata, note di Caikovskij danzate da Merkur'ev e Obraztsova.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.