Bologna, Fiom in lotta fischia pure la Camusso

Fischi e proteste contro il segretario Cgil al termine del suo intervento in piazza Maggiore in vista dello sciopero dei metalmeccanici di domani. Landini alla Cgil: "Mettere in campo lo sciopero generale". Ma la Camusso non ci sente. E Cremaschi: "Discorso deludente"

Bologna, Fiom in lotta fischia pure la Camusso

Bologna - Sul segretario della Cgil Susanna Camusso piovono i fischi della Fiom. Non è apparso convincente il discorso pronunciato dalla sindacalista dal palco allestito in piazza Maggiore per la manifestazione in vista dello sciopero dei metalmeccanici di domani. Forse la Camusso si è dimostrata troppo poco di lotta, forse l'ala più estremista della Cgil si aspettava qualcosa di più dei solo attacchi al governo e ai dirigenti della Fiat. La leader della Cgil non ha infatti fatto alcun riferimento allo sciopero generale, come invece richiesto più volte dal segretario della Fiom Maurizio Landini. Dai lavoratori prima il silenzio, poi una pioggia di fischi.

La "nuova" campagna della Camusso Una grande campagna per la democrazia e la dignità è stata annunciata dalla Camusso. Una campagna rivolta innanzitutto alle altre sigle sindacali: "I lavoratori devono avere il diritto di scegliere a quale sindacato iscriversi e ad eleggere i rappresentanti. Bisogna misurare la rappresentatività dei sindacati, noi siamo pronti. Questo tema riguarda la democrazia del Paese. La dignità deve avere invece una nuova forza, un Paese che non ha dignità e non rispetta la democrazia non rispetta nessuno di noi". La Camusso ha, poi, ribadito la difesa da parte della Cgil del contratto nazionale di lavoro, ma senza accennare allo sciopero generale, come la piazza le chiedeva a gran voce. Ed è stato proprio questo a generare la "rivolta" degli iscritti che hanno appertamente fischiato la Camusso.

La Fiom preme per lo sciopero generale I fischi alla Camusso sono il frutto di un lungo braccio di ferro in atto tra la Fiom e la Cgil. Non da ultimo, questa mattina proprio il segretario della Fiom, Maurizio Landini, aveva invitato il sindacato a "mettere in campo lo sciopero generale per il bene di tutto il paese". Una richiesta urlata dallo stesso palco da cui avrebbe parlato - da lì a pochi muniti - la Camusso. Un segnale che, però, la leader della Cgil non ha voluto cogliore. I lavoratori presenti in piazza avevano applaudito Landini con una vera e propria ovazione. Per buona parte del suo intervento il segretario della Fiom si è soffermato sulla vicenda di Mirafiori e ha più volte citato l’amministratore delegato di Fiat. "Non è Marchionne che deciderà se Fiom e Cgil continueranno ad esistere - ha spiegato Landini - con la manifestazione di oggi in piazza a Bologna e con quella di domani in tutt’Italia diciamo e dimostreremo che la maggioranza dei metalmeccanici non vuole quello che vogliono Marchionne e la Confindustria. Noi non ci fermiamo".

La delusione di Cremaschi L’intervento della Camusso non è proprio piaciuto a è stato alla segreteria della Fiom e, soprattutto, a Giorgio Cremaschi che l'ha definito "assolutamente deludente". "Di fronte a una piazza che era unita nel reclamare lo sciopero generale - ha spiegato Cremaschi - la segretaria generale della Cgil ha ostentatamente ignorato la parola". La Fiom si chiede, infatti, "dove voglia andare" la Camusso "in un momento in cui la grande maggioranza dei lavoratori e sicuramente degli iscritti all’organizzazione chiede e vuole lo sciopero generale". Per Cremaschi, infatti, "è evidente che le cose non vanno e che subito dopo lo sciopero dei metalmeccanici si deve aprire un confronto vero nella confederazione.

Non è più accettabile il minimalismo e l’assenza di iniziativa vera di fronte alla gravità dell’attacco ai diritti e alla libertà dei lavoratori, e con la disponibilità alla mobilitazione che c’è, non solo nelle fabbriche, ma tra i giovani e gli studenti". "Non si può continuare a far finta di niente di fronte a una richiesta così diffusa e convinta di sciopero generale", ha quindi concluso.

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