Bonaventura, l’eroe del disincanto

Il tavolino di un caffè di via Nazionale. È lì che, 90 anni fa, vedeva la luce un personaggio curioso, slanciato, con indosso palandrana, scarpe e cappello rossi e ampi pantaloni bianchi: quel signor Bonaventura che, di lì a poco, il 28 ottobre 1917, avrebbe fatto la sua prima apparizione sulle pagine del Corriere dei Piccoli a firma di «Sto», Sergio Tofano. A quel signore, diventato poi nell’immaginario collettivo il simbolo di un eroismo inconsapevole, capace di ribaltare a proprio favore sventure di ogni genere, la fondazione Cinema per Roma dedica la mostra «Bonaventura. I casi e le fortune di un eroe gentile», allestita fino all’11 novembre nello spazio Auditorium Arte del Parco della Musica. «Mio padre all’epoca era nei servizi segreti e si occupava di censura militare - racconta il figlio, Gilberto Tofano -. Di conseguenza, aveva sempre in tasca una matita rossa e una blu. Un giorno, durante una pausa, seduto a un caffè di via Nazionale, disegnò con il lapis rosso sul marmo bianco del tavolo e ne nacque il pupazzo che gli era stato richiesto dal Corrierino».
La mostra presenta materiali originali, vignette, disegni, pubblicazioni per ragazzi e immagini pubblicitarie con protagonista Bonaventura e, inoltre, testimonia la vitalità del personaggio attraverso le opere dei fumettisti del gruppo Valvoline e di altri giovani artisti. L’omaggio al buffo Bonaventura (e al suo inseparabile bassotto) si completa con l’uscita, in concomitanza con l'apertura della mostra, del libro-catalogo che racconta anche attraverso documenti inediti il Tofano disegnatore, attore, regista e umorista, con contributi di Goffredo Fofi, Antonio Faeti, Gilberto Tofano, Paola Pallottino, Edoardo Sanguineti, Stefano Bartezzaghi, Paolo Poli, Lorenzo Mattotti, Igort e altri (il volume è pubblicato da Orecchio Acerbo). «L’augurio - osserva ancora Gilberto Tofano - è che questo personaggio bianco, rosso e sempreverde, nato tra una disfatta, Caporetto, e una grande promessa tradita, la Rivoluzione d’ottobre, continui a trasmetterci le sue discrete e ironiche qualità e capacità di una elegante sopravvivenza». Infine domani al teatro Argentina debutterà lo spettacolo di Marco Baliani Qui comincia la sventura del signor Bonaventura, con sei attori professionisti e due ragazzi del laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli.

«Sono contenta che con varie iniziative ci si ricordi del mio padrone - scherza Franca Valeri, che nel ’49 a fianco di Sto interpretò il bassotto nella pièce Bonaventura veterinario per forza -. Era un attore straordinario, un gran signore, una persona speciale e anche un po’ snob, tanto è vero che ha scelto un cane come me».

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