Bonizzoli: "È una follia. Rallenta il traffico e aumenta i pericoli"

Esperto di sicurezza stradale e consulente del Ministero dei trasporti, Enrico Bonizzoli stronca il limite di velocità in città a 30 km/h

Bonizzoli: "È una follia. Rallenta il traffico e aumenta i pericoli"

Enrico Bonizzoli, esperto di sicurezza stradale e consulente del Ministero dei trasporti, come giudica il provvedimento?

«È una follia: rallenta il traffico, fa crescere l'inquinamento e peggiora la sicurezza stradale».

Procediamo con ordine...

«Intanto la creazione di zone 30 va di pari passo con un restringimento delle carreggiate e quindi, come abbiamo visto in Buenos Aires e in via Novara, così si creano ingorghi. Non solo, basta fare una prova per rendersi conto che i tempi di percorrenza raddoppiano. Poi ci sono studi, come quello del Sole 24Ore, che dimostrano come andando più piano e costringendo un uso delle marce più basse, alla permanenza del veicolo più a lungo nello stesso punto si creano maggior emissioni, con frequenti accelerazioni dopo ogni frenata e un consumo maggiore di carburante».

Per quanto riguarda la sicurezza stradale?

«Peggiora anche quella: i dati Istat dal 2012 al 2021 lo dimostrano: gli incidenti a Milano che vedono coinvolte le bici sono passati da 1.356 nel 2012 a 1.804 nel 2021. Così quelli che coinvolgono le moto, da 4.819 coinvolte in incidenti a 6.135 nel 2021, e i pedoni da 6.175 a 7.939».

Il presidente di Aci sostiene, a fronte del cambio di classe di merito nell'assicurazione per il 2,7% dei milanesi, che la colpa sia ravvisabile in parte nel fatto che la mobilità mista sia pericolosa e che le utenze deboli non rispettino il codice della strada. L'aumento della commistione nelle strade rischia di peggiorare la situazione?

«I dati Istat lo confermano, così come il fatto che i maggiori ingorghi che si stanno creando per i restringimenti delle carreggiate, come appunto in via Novara e in Buenos Aires costringono le moto a fare gimcane nel traffico, con tutto che Buenos Aires e via Novara sono già zone 30. E il numero di incidenti in Buenos Aires li contiamo a decine. In sostanza un'estensione del limite su tutta la città non è sostenibile...».

Perché?

«Può essere applicato in

corrispondenza o davanti a luoghi, come scuole, ospedali, giardinetti ma non su tutta la città: i limiti devono essere rispettabili e credibili a meno che l'obiettivo non sia un altro, ovvero fare cassa con gli autovelox...».

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