Il boom del "cotto e sfogliato" Noi invasi dagli chef per caso

Presentatori, psicologi, cantanti, attori: non sono tutti Artusi ma si cimentano lo stesso con i libri di ricette. Motivo? Vendono tanto

Il boom del "cotto e sfogliato" Noi invasi dagli chef per caso

Più che di fame, è una questione di fama. Un bel libro di ricette, e via, in cima alla classifica. Beh, se proprio non in cima, almeno in zona Champion Chef. Fragranti successi editoriali «cotti e sfogliati», di cui Benedetta Parodi non è mai sazia. Diffidate dalle imitazioni. Tessa Gelisio, ad esempio, che l’ha rimpiazzata su Italia 1, non ha ancora rosolato nessun succulento best seller. E ciò per almeno due motivi: 1) Tessa, in realtà, sembra non essere una gran cuoca (ma anche Benedetta, nonostante le apparenze, pare non sia un portento); 2) la Gelisio, inoltre, non è stata in grado finora di inventarsi gesti «sexy-gastronomici» come quelli che hanno reso celebre la Parodi (ricordate la leccatina di dita post menù?).
Ora Benedetta ha trasmigrato su La7 e, spesso e volentieri, ospita tra i fornelli il marito telecronista con cui si dilunga in «irresistibili» duetti: si prevede un prossimo ricettario a 4 mani. Lui vorrebbe titolarlo, «Mille modi per bere un tè caldo negli spogliatoi»; lei preferirebbe, «Noi, cotti e bolliti».
Vi sembrano titoli sconclusionati? Allora non avete mai letto la concorrenza che - in questo settore - è più agguerrita di Ringhio Gattuso prima dell’incidente all’occhio. Nessuno fa sconti a nessuno. E, quando c’è da batter cassa, meglio battere prima due uova per friggere un perfetta frittata di cipolle. Piatto semplice, direte voi? Mica tanto, se pensate che alla «frittata di cipolle alla Fantozzi» la giornalista Laura Delli Colli ha dedicato una pagina del suo ultimo libro, «Il gusto del cinema»: un’antologia di menù ispirati a pellicole-cult. Ne sentivate la mancanza? Noi no.
Idem (con patate) per il ricettario «La mafia a tavola» firmato da due seri giornalisti d’inchiesta come Jacques Kermoal e Martine Bartolomei (e insaporito dal racconto «Due pizze, un giubbotto antiproiettile e addio “uomo de panza”» «cucinato» da Piero Colaprico). Morivate dalla curiosità di conosce le specialità (oltre a rapine, sequestri e omicidi) che fanno venire l’acquolina in bocca ai boss mafiosi? Noi no.
Particolarmente luculliano il capitolo dedicato agli artisti che si dividono tra box-office e forno-office: alle vecchie (nel senso di esperte) Iva Zanicchi - memorabile il suo «Polenta di castagne» - e Wilma De Angelis - chi non ricorda il suo imperdibile «Spaghetti, Wilma, insalatina e una tazzina di caffè» - si è aggiunta recentemente quella chicchettosa di Gwyneth Paltrow, l’unica donna al mondo che è riuscita a scrive un libro di ricette («Appunti dalla mia cucina») senza mai essere entrata - né aver mai posseduto - una cucina.
In passato si cimentarono con raccolte culinarie anche mostri sacri della tv come Corrado, Mike Bongiorno, la coppia Mondaini-Vianello, Nino Manfredi, Ave Ninchi, Aldo Fabrizi e tante altre star (da non confondersi col dado Star)
Ma quest’anno la biblo-strenna che riconcilia corpo e mente porta la firma dello psichiatra Raffaele Morelli che, nel suo «Dimagrire senza dieta», ci ricorda come «il grasso copre e nasconde le nostre aspirazioni più profonde, la nostra voglia di provare piacere». Il «piacere» di mangiare, appunto.
Fortissimo vanno anche «Le ricette di casa Clerici» con la Antonellona della «Prova del cuoco», orfana però di quel grande personaggio (lui sì un vero esperto) di Beppe Bigazzi, licenziato dalla Rai solo perché «reo» di aver ricordato come gli italiani, nel dopoguerra (e non solo), mangiassero abitualmente i gatti.
Un classico restano poi le ricette di Suor Germana, tra i cui piatti non troverete però spaghetti alla puttanesca, strozzapreti e saltimbocca alla romana.

Per questi ultimi menù un po’ più - diciamo così - rustici, sono in arrivo due «opere» da affiancare alle ricette dell’Artusi: «Le 100 specialità di Leone di Lernia» e «Le delikatessen di Er Piotta».
Buon appetito. E rutto libero!

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